Il grande piano di stimoli che potrebbe cambiare l’Italia

All'incrocio tra Via Trieste e Via Gaspare Gozzi, nella città di Padova, nel Veneto italiano, una delle tante sfaccettature di un grande progetto è… Ci si sta lavorando. Lungo la strada dissestata e disseminata di rotaie metalliche e macerie, gli operai di un'azienda subappaltatrice, con due imponenti escavatori alle spalle, stavano controllando che le future rotaie della nuova linea tranviaria fossero dritte; Sotto l'occhio vigile del direttore del cantiere, consapevole dei tempi ristretti del progetto.

“Tutto deve essere finito entro il 2026. Arriverà molto, molto presto”, ha detto Johnny Fell, presidente della società di costruzioni Ferrari Ferruccio, che ha vinto la gara del Comune di Padova. E c’era una buona ragione per questo: l’espansione della rete di trasporti della città è uno dei circa 230.000 progetti di tutti i tipi finanziati nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) dell’Italia, la cui conclusione è prevista nel 2026.

Una questione nazionale di enormi proporzioni, i cui molteplici aspetti sono discussi quotidianamente dai media nazionali e regionali, la parte italiana del grande piano di ripresa europeo “Next Generation EU” – elaborato all’indomani della pandemia di Covid-19 – rappresenta circa 200 miliardi di dollari in prestiti e sussidi. Dipende da questo Si tratta della quota più grande concessa a un Paese Ue su un totale di 800 miliardi di euro previsti per l'intera Unione Europea.

La sua versione iniziale, messa a punto durante il governo dell’ex primo ministro Mario Draghi (2021-2022), è stata riformata sotto gli auspici del primo ministro italiano Giorgia Meloni, dopo lunghi negoziati con Bruxelles. Ma il suo obiettivo rimane lo stesso: rilanciare la crescita in Italia, che in precedenza era strutturalmente debole, attraverso grandi progetti infrastrutturali, modernizzazione amministrativa e riforme.

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Padova, con risorse pari a 644 milioni di euro, è quella che ha ricevuto il maggior ammontare di finanziamenti pro capite in Italia. Oltre a nuovi sistemi di trasporto pubblico, questi fondi verranno utilizzati per finanziare progetti di ammodernamento dei servizi amministrativi, creazione di impianti sportivi, asili nido, mense, progetti di rinnovamento urbano, piste ciclabili e miglioramento dell'illuminazione pubblica.

La città fungeva anche da modello nazionale per l’organizzazione dell’allocazione delle risorse. Padova, quindi, è stato il luogo in cui il piano di ripresa italiano ha avuto il maggior successo nel mantenere le sue promesse. “Al nostro livello, il programma PNRR aiuterà davvero a trasformare la città. Non vedevamo un simile sforzo di investimento dalla seconda guerra mondiale”, si vanta Lorenzo Minganti, direttore generale del comune, orgoglioso anche delle nuove competenze acquisite dai suoi amministrazione. Acquisito attraverso l'attuazione del piano.

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