Ucraina, fonti: “Italia protagonista nell'accordo sugli aiuti militari a Kiev”

Secondo quanto appreso da fonti diplomatiche, gli ambasciatori degli Stati membri europei hanno confermato di approvare la decisione del Consiglio di istituire il Fondo di assistenza all'Ucraina (Uaf). Dal punto di vista tecnico, spiegano le fonti, si tratta di una nuova decisione di sostituzione Decisione del Consiglio 509 del 2021 (che ha istituito lo European Peace Facility, EPF) e un nuovo fondo per il 2024 ne aumenta innanzitutto il budget prevedendo 5 miliardi di euro. Lo scorso XNUMX febbraio, il Consiglio europeo straordinario raccomandava di raggiungere all'inizio di marzo un accordo sul finanziamento degli aiuti all'Ucraina. Le fonti mostrano che l'Italia è tra i principali artefici della soluzione di compromesso, che oggi ha il sostegno di ventisette paesi.

La soluzione raggiunta oggi e promossa dall'Italia consentirà di raggiungere rapidamente l'obiettivo primario dell'assistenza militare all'Ucraina. In Italia le fonti spiegano di più, in particolare, insieme Olanda, l'introduzione di una flessibilità che ha permesso di conciliare nel nuovo strumento diverse sensibilità nazionali, soprattutto in relazione all'espansione del mercato oltre l'Unione Europea al fine di evitare ritardi nell'ottenimento dei materiali necessari per l'assistenza militare all'Ucraina. Sostegno a Kiev. Per quanto ne sappiamo, durante i negoziati, le soluzioni proposte dall'Italia con i Paesi Bassi sono state sostenute in modo affidabile da una ventina di Stati, e oggi sono state approvate con la decisione di ventisette.

È stata trovata una soluzione di compromesso, spiegano le fonti, e oggi l'UAF è qualificata per difendere la politica di base creata: garantire la continuità dell'assistenza finanziaria e militare all'Ucraina e senza consegna materiale a seconda della sua disponibilità. la zonaindustria europea. Trattandosi di uno strumento europeo esiste ovviamente un principio di discrezionalità europea, ma questo impallidisce rispetto all'obiettivo primario del fondo, che è quello di aiutare l'Ucraina e non di rafforzare l'industria europea, sottolineano infine fonti diplomatiche.

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Pertanto, nell’ambito delle catene di fornitura dell’industria europea e delle alleanze di capacità (Comitato di coordinamento della difesa ucraino, Udcg, noto anche come Ramstein) la possibilità di importare componenti da paesi terzi per tutti i tipi di forniture (qualunque esse siano) si ottiene attraverso le azioni degli Stati membri o i loro appalti unilaterali o congiunti). La decisione odierna sarà formalizzata lunedì prossimo al Consiglio Affari Esteri.

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