Recensione di Inventor: molto generale ma comunque soddisfacente

Considero senza dubbio tutti gli stili di animazione attuali ricchi di vero talento artistico, ma lo stop motion è senza dubbio lo stile che riesce costantemente a impressionarmi. Qualsiasi cinefilo che abbia scoperto il dietro le quinte di questo tipo di cinema comprende il folle lavoro necessario per creare l’azione, le espressioni e, in definitiva, la vera emozione in grado di trasmettere la narrazione in questione in modo avvincente. Jim Capobianco è uno story artist e scrittore che ha lavorato alla Pixar per diversi anni il re leone, Il Gobbo di Notre DameE Ratatouille – Trasferisce la fase finale della vita di Leonardo da Vinci sul grande schermo Inventoreil primo lungometraggio del regista.

Critica dell’inventore

Inventore

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Nel corso di molti decenni di cinema, quindi, sono state raccontate innumerevoli storie sull’eclettico italiano Inventore Si distingue a malapena dal punto di vista narrativo. Capobianco si concentra quindi maggiormente sui messaggi tematici del film, avvolgendo il film in un’atmosfera leggera con sorprendenti momenti di umorismo. Che si tratti di battute o immagini, ci sono molte scene divertenti che delizieranno il pubblico più giovane, ma faranno sorridere anche gli spettatori più esperti.

L’animazione in stop-motion è ovviamente degna di lode. Ci sono così tanti dettagli intricati in ogni minifigure che fanno risaltare tutti i personaggi, completando perfettamente le loro personalità con espressioni precise ed efficaci. Le sequenze grafiche 2D sparse nel film forniscono anche un ulteriore livello di bellezza visiva Inventore, al di là dell’impatto narrativo intrinseco che possiede: i sogni e l’immaginazione di Da Vinci sono rappresentati attraverso questo stile. Colonna sonora ispirata all’epoca di Alex Mandel (Fratelli robot super giganti) è la ciliegina sulla torta audiovisiva, con numeri musicali edificanti e inquadrature più ampie.

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Tuttavia, il primo problema con Inventore Nasce qui, cioè con il missaggio audio. La musica di sottofondo spesso sovrasta le voci degli attori, rendendo la comprensione dei dialoghi, soprattutto delle canzoni, molto complessa e frustrante. Poiché questa recensione si basa sulla visione domestica, la probabilità che un cinema risolva questo problema è più che ragionevole, ma non posso ignorare l’effetto dannoso che questo aspetto ha avuto sul mio godimento del film. È un peccato perché il lavoro vocale degli attori merita molti elogi.

Stephen Fry (Collegamento mancante) riesce a infondere nella sua voce la curiosità e la passione di Da Vinci per il significato della vita e la ricerca dello spirito umano, dando la sensazione autentica di qualcuno che dice ciò che sente. Gautier Patou (Emily a Parigi) sembra divertirsi moltissimo in cabina di registrazione, considerando la verve che dona alla voce di Re Francis, personaggio affascinato dalle creazioni del protagonista del romanzo. Margherita Ridley (Star Wars: L’Ascesa di Skywalker) presenta anche una performance vocale quasi angelica nel ruolo della principessa Margaret, mentre Marion Cotillard (Annetta) ha una presenza più forte e dura come Louise Savoy.

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I messaggi tematici raggiungono il loro scopo narrativo ma sono troppo generali e superficiali per lasciare il segno. InventoreLa storia del film è elementare e semplice, ma ancora troppo raffinata per il pubblico più giovane e non altrettanto entusiasmante per gli spettatori più anziani. Non è una storia che rimane memorabile, o è raccontata in modo unico o originale, né è strutturata in modo completamente avvincente: Capobianco si muove tra le fasi narrative in modo un po’ frettoloso.

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Tuttavia, è comunque solo un breve orologio che contiene abbastanza intrattenimento per portare il film in un luogo sicuro. E anche una nota sui titoli di coda che mostrano il dietro le quinte. Indipendentemente dal fatto che tu esca soddisfatto o deluso InventoreConsiglio di restare dopo l’accensione delle luci, perché è sempre gratificante testimoniare la dedizione, l’impegno e l’incredibile talento necessari per creare un film di questo tipo.

Insomma

Inventore Non è possibile sfuggire ai limiti creativi del testo e del messaggio generale, ma rimane un orologio piuttosto interessante, pieno di momenti umoristici e di pura bellezza audiovisiva. Spicca la splendida animazione in stop-motion, ma le sequenze 2D sono altrettanto coinvolgenti, se non di più. La musica di Alex Mandel è fondamentale per il livello di intrattenimento del film, insieme alle performance vocali degli attori, in particolare Stephen Fry nel ruolo di Leonardo da Vinci. A parte alcuni altri problemi con il missaggio del suono, Jim Capobianco non delude, ma aspetterò un film più profondo e distintivo nel secondo anno.

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