Negli annali della storia del diritto, poche entità hanno affrontato una gamma così diversificata di cause legali come la NASA, l’avanguardia nell’esplorazione del cosmo da parte dell’umanità.
Tra le tante storie di cause legali si trova una raccolta di casi strani che sfidano l’ordinario e abbracciano lo strano.
Si potrebbe pensare che le cause legali contro la NASA riguardino questioni come malfunzionamenti dei razzi o detriti spaziali che causano danni.
Tuttavia, la realtà è spesso più diversificata.
Ti presentiamo Sylvia, una donna californiana che afferma di possedere poteri psichici e, per ironia della sorte, ha fatto causa alla NASA per aver interferito con le sue “vibrazioni”.
Sylvia affermò che le potenti trasmissioni radio della NASA avevano interrotto le sue capacità psichiche e le sessioni di comunicazione cosmica, rendendola incapace di comunicare con gli alieni.
Ha intentato una causa nel 2008, chiedendo danni per quella che ha descritto come “interferenza con il flusso di energia spirituale”.
Il giudice fece fatica a mantenere la calma e il caso di Sylvia fu immediatamente archiviato, rendendo il suo spirito meno armonioso che mai.
Dall’altra parte del paese, a New York, si stava svolgendo un’altra storia legale con Jack, un carismatico uomo d’affari che dichiarò coraggiosamente la sua proprietà su Marte.
Nel 2016, Jack ha intentato una causa contro la NASA, rivendicando proprietà temporanea e capacità di propaganda e chiedendo il riconoscimento dei suoi presunti diritti di proprietà sul pianeta rosso.
La sua affermazione?
Jack affermò che i suoi antenati ereditarono Marte attraverso una serie di misteriosi documenti di famiglia risalenti a secoli fa.
Nonostante lo scetticismo della corte e lo sconcerto della NASA, il caso di Jack ricevette l’attenzione internazionale prima di essere definitivamente liquidato come frivolo.
Nel frattempo, in un sobborgo di Houston, in Texas, un uomo di nome Larry ha intrapreso una campagna contro la NASA per quella che credeva fermamente fosse “cattiva ricezione televisiva dallo spazio”.
Convinto che le trasmissioni satellitari della NASA fossero responsabili dei segnali TV sfocati, Larry ha intentato una causa nel 2013 chiedendo un risarcimento per la presunta interferenza.
Ma le indagini successive hanno rivelato che la causa non era un’interferenza cosmica, ma piuttosto un difetto dell’antenna sul tetto di casa sua.
La NASA ha sottolineato, con il suo consueto umorismo sarcastico, che i suoi satelliti erano impegnati ad esplorare l’universo, non a dirottare le serie TV di Larry.
Nell’ambito degli esiti legali, alcuni querelanti hanno già ottenuto la vittoria contro la NASA.
Prendiamo, ad esempio, il caso di Emily, un’astronoma dilettante della Florida che nel 2005 ha citato in giudizio con successo la NASA per i danni causati da un pezzo di detrito spaziale errante che si è schiantato contro il suo osservatorio.
La meticolosa documentazione e la testimonianza degli esperti di Emily si sono rivelate fondamentali nel determinare la responsabilità della NASA, determinando un ampio accordo per finanziare riparazioni e aggiornamenti al suo osservatorio.
Questi casi illustrano lo spettro delle risposte umane alle meraviglie e alle complessità dell’esplorazione spaziale.
Dalle vibrazioni psichiche alla proprietà planetaria e ai segnali televisivi cosmici, le cause legali contro la NASA riflettono atteggiamenti sociali più ampi nei confronti della scienza, della tecnologia e dell’ignoto.
Sebbene molti di questi casi possano sembrare strani, ricordano in modo toccante il profondo impatto che l’esplorazione spaziale ha sul nostro immaginario collettivo e sulla nostra vita quotidiana.
Mentre continuiamo a navigare tra le frontiere dello spazio, possiamo solo fare ipotesi sulle future controversie legali che potrebbero sorgere.
Che siano motivate da rancori genuini, credenze stravaganti o ricerca di riconoscimento, queste cause legali contro la NASA evidenziano il fascino duraturo e il disaccordo occasionale che accompagna la ricerca dell’umanità per comprendere l’universo oltre i nostri confini terrestri.
Vedi il sito web di Dave: www.davidreneke.com.
Scritto da David Reineke, astronomo
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