Il quotidiano La Repubblica ha riferito martedì che il governo italiano chiede all’Unione Europea di pagare la Libia per impedire alle barche di migranti di lasciare la costa.
Il piano, che secondo il quotidiano il premier italiano Mario Tragi potrebbe proporre ai leader dell’Ue al vertice del 24 e 25 maggio, è simile all’accordo del 2016 con la Turchia per fermare il flusso di migranti dai Balcani.
L’ufficio di Tracy non era immediatamente disponibile per un commento.
Il rapporto arriva sulla scia di un aumento del flusso di migranti dalla Libia verso l’Italia. L’isola italiana di Lampedusa – uno dei principali approdi per le persone che cercano di attraversare l’Europa dall’Africa – ha visto più di 2.000 arrivi da domenica.
I coloni, arrivati con piccole e pericolose imbarcazioni gestite da trafficanti di esseri umani, hanno affondato il centro di accoglienza della piccola isola e ora vengono trasferiti altrove in Italia.
La maggior parte degli immigrati africani che vanno in Europa via mare lascia la Libia.
Nel 2019 Roma ha concordato con altri paesi europei un piano di ridistribuzione dopo l’arrivo degli immigrati, ma il piano era volontario e non prevedeva una soluzione definitiva.
Dall’accordo del 2016, la Turchia ha il diritto di ricevere assistenza finanziaria da Bruxelles in cambio del trattamento dei rifugiati – principalmente dalla Siria – che cercano di raggiungere l’Europa dai Balcani.
La questione della migrazione sta dividendo i governi europei e alimentando l’ascesa di partiti anti-immigrati in tutto il continente. In Italia, la Lega di destra fa parte del governo di unità nazionale di Tragi e spinge perché Tragi intervenga.
Secondo i dati del Ministero dell’Interno, circa 13.000 migranti sono sbarcati al largo delle coste italiane dall’inizio di maggio 2021 al 10 maggio, rispetto ai 4.184 nello stesso periodo dello scorso anno.
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