La UIL afferma che 3 milioni di lavoratori in nero hanno bisogno di un riconoscimento formale

Nel corso di un evento commemorativo del 74esimo anniversario dell'Unione Italiana UIL, il Segretario Generale Bombardieri ha affrontato una questione seria: il paradiso dell'economia sommersa in Italia. Tre milioni sono lavoratori non dichiarati. Evidenziando la difficile situazione dei giovani lavoratori sfruttati, ha chiesto un'azione trasformativa per reintegrare questi “demoni” nell'economia formale con contratti formali e occupazione sostenibile. Il rapporto diventa urgente dopo che l’Istat, l’agenzia nazionale di statistica italiana, ha rivelato che il numero di lavoratori non dichiarati è aumentato da 2,073 milioni nel 2020 a 2,99 milioni nel 2021.

Esplorare l’economia sommersa

L’economia sommersa italiana non è solo un numero; È una rete intricata di opportunità mancate per i lavoratori e di entrate perse per il governo. Sebbene il lavoro sommerso offra occupazione immediata, nega ai lavoratori la sicurezza sociale, la salute e un futuro sostenibile. Inoltre, priva i servizi pubblici di entrate fiscali vitali. Secondo il rapporto Istat, l’aumento del lavoro nero sottolinea un trend crescente che mette a rischio sia le persone sia la stabilità economica del Paese.

Diritto e diritti del lavoro

Al centro del discorso di Bombardieri c'era una critica al JOBS Act, che secondo lui ha esacerbato l'insicurezza lavorativa rendendo più facile per i datori di lavoro licenziare i lavoratori. Questa legge costituisce un ostacolo alla regolarizzazione e alla tutela dei diritti dei lavoratori. Lo scetticismo di Bombardieri sulla strategia del sindacato CGIL di raccogliere firme per referendum volti ad abrogare tali leggi indica una sfida più ampia: coinvolgere il pubblico e i politici in un dialogo significativo per ottenere il cambiamento. Come sottolinea Bombardieri, la bassa affluenza alle urne evidenzia il divario che deve essere colmato per garantire che le riforme del lavoro siano discusse e attuate.

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Mobilitazione per il cambiamento

L'appello all'azione di Bombardieri non è stato solo quello di mobilitare i sindacati, ma anche di impegnarsi con i governi e il settore politico per difendere i diritti dei lavoratori non dichiarati. Il suo approccio suggerisce un passaggio dalla protesta tradizionale al dialogo, sottolineando la necessità di sforzi collettivi per affrontare le cause profonde del lavoro sommerso e dell’insicurezza lavorativa. Portando alla luce questi “demoni”, l’Italia potrebbe compiere un passo significativo verso un’economia più inclusiva ed equa.

La difficile situazione dei lavoratori non dichiarati in Italia rivela una dura realtà dietro il mercato del lavoro del Paese che richiede attenzione e azione immediate. Come ha sottolineato il segretario generale della UIL Bombardieri, l’aumento del lavoro nero è una chiamata alle armi non solo per il governo ma per la società tutta. Riconoscere l’umanità e i diritti di ogni lavoratore garantisce che essi non solo siano visti ma anche ascoltati. Mentre l’Italia guarda al futuro, la strada verso la riforma è irta di sfide, ma deve essere intrapresa per garantire un mercato del lavoro giusto ed equo per tutti.

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