Martedì le scuole dei Campi Flegrei sono rimaste chiuse per la tempesta sismica.
Un terremoto di magnitudo 4.4 ha scosso lunedì sera i Campi Flegrei, un’area altamente sismica nella regione meridionale della Campania, vicino a Napoli, in Italia.
Secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), il sisma faceva parte di una tempesta sismica in corso.
IL TerremotoAvvenuto dopo le 20.00 ad una profondità di tre chilometri, è stato il più forte a colpire la zona dei Campi Flegrei negli ultimi 40 anni.
[DATI #RIVISTI] #terremoto Md 4.4 ore 20:10 IT il 20/05/2024 Campi Flegrei Prof.= 2.6 km #INGV_38759141 https://t.co/qqSmIFurdb
— INGVterremoti (@INGVterremoti) 20 maggio 2024
Questo terremoto è stato preceduto 20 minuti dopo da un terremoto di magnitudo 3,5, seguito un’ora e mezza dopo da un terremoto di magnitudo 3,9.
Una serie di scosse martedì sera hanno provocato lievi danni strutturali a Pozzuoli, hanno detto i vigili del fuoco, e la gente è corsa in strada in preda al panico.
Martedì le scuole nei dintorni di Pozzuoli, Bacoli, Quarto e Monte di Procida rimarranno chiuse, hanno fatto sapere le autorità locali.
Dichiarata parco regionale 20 anni fa, l’area dei Campi Flegrei è una zona altamente sismica di caldere supervulcaniche situata a ovest di Napoli e a circa 50 chilometri dal Vesuvio.
Il vulcano Campo Flegrei ha eruttato l’ultima volta nel 1538, anche se i terremoti sono stati comuni nella zona sin dagli anni ’50, con un aumento dei disordini sismici all’inizio degli anni ’80.
Gli esperti ritengono che il recente picco dell’attività sismica sia legato al protecismo, che comporta il graduale sollevamento o abbassamento di una porzione della superficie terrestre, causato dal riempimento o dallo svuotamento delle camere magmatiche sotterranee o dall’attività idrotermale.
Sono 15 i comuni dell’area dei Campi Felgrei, con una popolazione complessiva di oltre mezzo milione di persone che vivono nella cosiddetta ‘zona rossa’ a estremo rischio.
All’inizio di quest’anno il governo italiano ha annunciato nuove misure alla luce dell’aumento dell’attività sismica nella regione, aggiornando i piani di emergenza per possibili evacuazioni di massa.