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Il Giappone arresta un cinese sospettato di aver spruzzato vernice su un santuario di guerra

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Il Giappone arresta un cinese sospettato di aver spruzzato vernice su un santuario di guerra

Fonte immagine, Immagini Getty

Commenta la foto, Questo santuario onora i caduti di guerra giapponesi e i criminali condannati della Seconda Guerra Mondiale

  • autore, Yvette Tan
  • Ruolo, notizie della BBC

Secondo i media locali, un cinese accusato di aver acquistato la vernice spray utilizzata per scrivere la parola “toilette” su un controverso santuario giapponese è stato arrestato.

L’incidente al Santuario Yasukuni – che onora i caduti in guerra del paese, inclusi alcuni condannati per crimini di guerra – ha suscitato indignazione in Giappone.

Un uomo d’affari di Tokyo ha persino offerto una ricompensa in denaro per catturare le persone dietro l’acrobazia, che prevedeva di urinare su un palo, che è stata condivisa sui social media cinesi.

Martedì la polizia ha arrestato il primo dei tre sospettati e ha emesso mandati di arresto per altri due uomini.

Il quotidiano giapponese Kyodo News ha riferito che l’uomo è accusato di aver acquistato la vernice utilizzata nel video.

I rapporti indicano che gli altri due uomini hanno lasciato il Paese il giorno dopo la loro presunta partecipazione all’acrobazia, causando danni pari a 4,2 milioni di yen (26.000 dollari; 20.000 sterline).

Nel video, il presunto colpevole, che si è identificato come “Testa di ferro”, dice di essere stufo della decisione del Giappone di rilasciare le acque reflue trattate, forse riferendosi all’acqua rilasciata dalla centrale nucleare di Fukushima danneggiata dal terremoto – una decisione che ha fatto arrabbiare molti in Cina.

È normale che i funzionari giapponesi visitino il Santuario Yasukuni durante alcuni festival e durante l’anniversario della resa del Giappone nella seconda guerra mondiale.

Nel 2014, quando l’allora primo ministro giapponese Shinzo Abe visitò il santuario, la Cina affermò che la visita rifletteva “l’atteggiamento sbagliato nei confronti della storia adottato dall’attuale governo giapponese”.

Anche la Corea del Sud ha denunciato la visita, affermando che “promuove il colonialismo giapponese e la sua guerra di aggressione”.

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