Drake concede all’Italia 10 anni per colmare il suo ampio divario retributivo di genere

Prima buona notizia: in base a un nuovo piano per la parità di genere elaborato dal governo di Mario Draghi, uomini e donne in Italia riceveranno finalmente lo stesso reddito e occupazione. La cattiva notizia è che mancano ancora dieci anni.

Entro il 2026, mentre il piano di rilancio dell’Ue si avvicina al completamento, “avremo raggiunto un punto di ritorno per colmare il divario salariale”, ha detto in un’intervista a Roma Elena Bonetti, ministro per la famiglia e le pari opportunità. “Ci aspettiamo che l’Italia goda della piena uguaglianza di genere entro il 2030, compresa la retribuzione”.

Fotografo: Samantha Seemai / Insight Photo / Portfolio Montadori / Getty Images

Bonnetti, di L’Italian Alive Party prevede che il divario di reddito tra uomini e donne nel settore privato si ridurrà dal 17% al 10% entro il 2026.

Sul fronte salariale, l’Italia sta già facendo meglio di altri Paesi europei, Austria e Germania. Ma il paese ha la più bassa partecipazione femminile alla forza lavoro tra le economie avanzate, con solo il 55% delle donne che contano come attori attivi nel mercato del lavoro, rispetto al 73% degli uomini, secondo la società di statistiche Estad.

Divario di genere

Le attività private italiane pagano le donne il 17% in meno degli uomini

Fonte: Eurostat

“C’è una lunga, lunga strada da percorrere”, ha risposto lunedì il presidente Sergio Muttarella alla bambina di 11 anni, chiedendo se la sua generazione vedrà mai la completa uguaglianza di genere.

Per Tracy, i progressi saranno misurati in anni. Bonetti ha affermato che il suo governo deve elaborare un piano triennale per promuovere l’uguaglianza di genere e rendere prioritario l’attrazione delle donne nel mercato del lavoro con un focus sull’imprenditorialità.

“Oggi, solo il 22% delle aziende è gestito da donne”, ha affermato il ministro. “Il piano per portarlo al 30% entro il 2026 creerà occupazione per le donne nelle aziende private e nella pubblica amministrazione con una strategia intersettoriale”.

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