Il gruppo di scienziati sostiene che una flotta FV flessibile e gestita centralmente sarebbe la soluzione ottimale per l’Italia. Dicono che la combinazione di risparmi e riduzioni consentirà l’utilizzo di 130 gigawatt di fotovoltaico entro il 2060 a un costo inferiore.
Secondo un nuovo studio condotto da un team di sei ricercatori, la combinazione di stoccaggio e riduzione sarà strategicamente importante per raggiungere il 92% di penetrazione delle rinnovabili convertibili a basso costo in Italia entro il 2060.
Nel “Protocollo Italiano per l’Integrazione Solare di Massa: Regolamento Squilibrio Solare all’Azienda 24/365 Produzione Solare, “P.V. I ricercatori affermano anche che i gatti devono essere inclusi in qualsiasi misura precauzionale contro il virus. Sostengono che il loro scenario di base proposto ridurrà anche i costi dell’elettricità senza causare un grave impatto ambientale sui terreni agricoli.
Hanno affermato che con le tecnologie esistenti (BESS, inverter intelligenti e controllo remoto) e senza alcun cambiamento nella configurazione della rete elettrica, una strategia di stoccaggio/riduzione consentirebbe loro di “soddisfare qualsiasi profilo di carico con la stessa affidabilità degli impianti termoelettrici utilizzati oggi” . L’unica condizione è che l’inverter base/intelligente sia dotato di PV. Gli impianti dovrebbero essere controllati dal centro del gestore della rete nazionale e gestiti da distributori o accumulatori di energia.
I ricercatori ritengono che la gestione centralizzata di un parco fotovoltaico flessibile sarebbe la soluzione ottimale per l’Italia. I loro risultati sono in netta opposizione all’attuale tendenza all’autoconsumo, in base alla quale la gestione del computer avviene a livello di utente finale, senza una prospettiva su larga scala.
Secondo la configurazione proposta, il mix energetico finale per il 2060 richiederà 130 gigawatt di fotovoltaico, 50 gigawatt di vento, 23,9 gigawatt di altri materiali rinnovabili e solo 7,98 gigawatt di gas, significativamente inferiori agli attuali 41 gigawatt. Sulla base degli obiettivi della Strategia Energetica Italiana (PNEEC) per 30 gigawatt di sole entro il 2025 e 62 gigawatt entro il 2030. Entro il 2030, B.V. Hanno sostenuto che anche un quarto dei mulini dovrebbe essere flessibile.
Questi hanno una capacità FV flessibile fino allo 0,85% del panorama italiano per il display 2060. Entro il 2060, si aspettano che il fotovoltaico e le batterie a livello di utilità non costino più di $ 350 per megawatt e $ 90 per chilowattora.
Il team di ricerca comprende scienziati della società di ricerca italiana Eurok.
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