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Fonti affermano che l’Italia prevede una crescita del PIL dell’1% nel 2024, dell’1,2% nel 2025 e una riduzione degli obiettivi di deficit.

Scritto da Giuseppe Fonte

ROMA (Reuters) – L’Italia punta a una crescita economica dell’1% quest’anno e dell’1,2% nel 2025, riferiscono alcune fonti, e ha rivisto al ribasso i suoi obiettivi di deficit come percentuale del prodotto interno lordo per l’anno in corso e i prossimi. I numeri di venerdì.

Si prevede che l’enorme debito pubblico italiano, già il secondo più grande della zona euro in termini di percentuale del Pil e attentamente monitorato dai mercati, aumenterà fino al 2026 dal 134,6% del Pil nel 2023 a causa dei costosi incentivi per la ristrutturazione delle case, dicono le fonti. Familiarità con le aspettative.

Entrambi gli obiettivi di crescita sono in linea con le stime precedenti formulate ad aprile, anche se un previsto rallentamento del commercio globale potrebbe oscurare le prospettive economiche nei prossimi mesi.

La maggior parte della crescita economica dell’Italia è dovuta agli investimenti finanziati dai fondi di ripresa post-Covid dell’UE.

Secondo le fonti, Roma fisserà quest’anno l’obiettivo del deficit di bilancio al 3,8% del prodotto nazionale, inferiore alla precedente stima del 4,3%.

È probabile che il deficit raggiunga il 3,2% del Pil nel 2025, un valore più ambizioso rispetto al precedente obiettivo del 3,6% concordato con le autorità dell’Unione Europea.

Considerando i numeri relativi alle revisioni dei dati sulla crescita economica per il periodo 1995-2023 rivelati questa settimana dall’ufficio statistico nazionale ISTAT, che hanno dato un modesto impulso al governo del Primo Ministro Giorgia Meloni.

Quest’anno l’Italia è stata soggetta a una cosiddetta misura di disavanzo eccessivo da parte dell’Unione Europea, con il suo deficit fiscale per il 2023 che ha raggiunto il 7,2% del PIL.

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Nel suo piano di bilancio che sarà pubblicato venerdì e poi inviato a Bruxelles in ottobre, dopo l’approvazione del Parlamento, l’Italia si impegnerà a ridurre il deficit al di sotto del tetto Ue del 3% nel 2026, quando punterà a un gap fiscale del 2,7%.

“L’Italia mira a seguire una politica di bilancio prudente e responsabile”, ha detto mercoledì il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ai sindacati in una riunione.

La misura di violazione impone all’Italia di ridurre il proprio deficit di bilancio strutturale – al netto dei fattori una tantum e delle fluttuazioni del ciclo economico – dello 0,5% o dello 0,6% del PIL ogni anno.

L’Italia deve anche impegnarsi nella recente riforma delle regole fiscali del blocco, che richiede un ritmo lento ma costante di riduzione del deficit nominale e del debito a partire dal 2025 nell’arco di quattro-sette anni, a seconda degli impegni di riforma e investimenti strategici.

Il piano di bilancio includerà i dettagli delle riforme relative a quattro principali aree politiche, tra cui la giustizia e la lotta all’evasione fiscale, con l’obiettivo di ottenere l’approvazione dell’Unione Europea per un emendamento al bilancio settennale.

(a cura di Giulia Segreti e Ross Russell)

Orsina Fiorentini
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