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L’Italia mobilita le imprese per il progetto Mattei di trasformazione dell’Africa

Sottolineando un approccio unico, Roma mira a costruire partenariati a lungo termine con i paesi. Le iniziative chiave includono progetti pilota, strumenti finanziari innovativi e contributi alla produzione locale di vaccini.

Il piano Mate è la velocità. Il governo italiano sta sfruttando il potere del settore privato per guidare il successo del programma Matteo per l’Africa, un’iniziativa coraggiosa volta a promuovere lo sviluppo sostenibile e la cooperazione in tutto il continente.

  • Il Primo Ministro Giorgia Meloni ha recentemente affrontato questa strategia all’Assemblea nazionale di Confcommercio, la più grande associazione imprenditoriale italiana.
  • Ha inoltre sottolineato il focus pratico del progetto: “Ciò che distingue il progetto Matte da tutti gli altri sforzi passati è proprio la sua natura concreta. Non stiamo scrivendo un elenco di buone intenzioni o dichiarazioni politiche. Abbiamo scritto un piano di obiettivi realizzabili e realistici.

Costruire partenariati duraturi. Il governo italiano ha chiarito che il piano Mattei è più di una strategia politica; Si tratta di un’iniziativa globale per costruire partenariati duraturi con i paesi africani.

  • Il programma Mattei si distingue perché si concentra su sei aree chiave: istruzione e formazione, sanità, agricoltura, acqua, energia e infrastrutture.
  • L’interscambio tra Italia e Africa ha raggiunto un valore di 59,4 miliardi di euro, in calo del 14,6% rispetto al 2022, principalmente a causa del calo degli acquisti e dei prezzi delle risorse energetiche.

Sono stati lanciati progetti pilota. Una delle prime fasi del programma ha coinvolto progetti pilota in nove paesi africani come Algeria, Kenya e Mozambico. Questi programmi mirano a gettare le basi per la cooperazione e lo sviluppo a lungo termine, creando un nuovo modello di impegno che dà priorità ai risultati pratici rispetto alle semplici dichiarazioni.

  • Al vertice del G7 in Puglia, l’Italia ha istituito strumenti finanziari innovativi per sviluppare strategie di coinvestimento in Africa con la Banca Africana di Sviluppo e la Banca Mondiale.
  • Meloni ha sottolineato un’iniziativa specifica: “Con un impegno finanziario fino a 320 milioni di euro, abbiamo deciso di contribuire al ‘Corridoio di Lobito’, un sistema infrastrutturale che collega l’Angola allo Zambia attraverso la Repubblica Democratica del Congo”.
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L’approccio unico dell’Italia. Mercoledì il sottosegretario Alfredo Mantovano ha sottolineato l’approccio unico dell’Italia rispetto ad altri Paesi coinvolti in Africa.

  • A differenza della presenza militare della Russia o degli ingenti investimenti infrastrutturali della Cina, l’Italia si concentra sulla creazione di fiducia e cooperazione con i paesi africani, garantendo che i piani di sviluppo siano adattati alle esigenze e alle aspirazioni specifiche delle popolazioni locali.
  • La stabilità dell’ecosistema mediterraneo è “un bene inestimabile” per l’Italia, in quanto “ci posiziona come un’antenna naturale per riflettere l’instabilità geologica”, ha affermato l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragon, Capo di Stato Maggiore della Difesa italiano. “L’assenza implica una condanna inappropriata”, ha aggiunto giovedì in una conferenza organizzata dal Centro italiano studi avanzati sulla difesa, dallo Stato maggiore della Difesa e dal think tank americano Consiglio Atlantico.

Iniziativa di collaborazione sui vaccini. Il Vice Primo Ministro e Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani ha aggiunto una dimensione importante al programma Matey collegandolo alle iniziative sanitarie globali.

  • Al forum “Secure Our Future” per la sovranità dei vaccini tenutosi a Parigi, Tajani ha annunciato il contributo di 150 milioni di dollari dell’Italia all’African Vaccine Production Accelerator (AVMA). L’iniziativa mira a incrementare la produzione locale di vaccini, con l’Africa che produrrà il 60% del suo fabbisogno di vaccini entro il 2040.
  • “Con il sostegno ad AVMA, in linea con lo spirito del progetto Mattei, vogliamo che i Paesi africani non siano solo destinatari degli aiuti, ma protagonisti della cooperazione peer-to-peer per uno sviluppo condiviso”, ha osservato Tajani.
Marcello Jilani
Marcello Jilani
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