La Commissione europea ha difeso la sua valutazione di quattro stelle su cinque per il piano di aiuti italiano al coronavirus, noto come regime fiscale “super bonus”, a Euractiv Italia, nonostante i dati recenti descrivano in dettaglio l’incredibile costo della politica fiscale per lo Stato italiano.
Per mitigare l’impatto economico della pandemia di Covid-19 su famiglie e imprese, il secondo governo Conte ha introdotto nel 2020 il piano fiscale “super bonus”, che consente ai proprietari di casa di detrarre dalle tasse il 110% dei costi di ristrutturazione della propria casa.
Salutato come innovativo e sostenuto da tutti i partiti politici dell’epoca, il piano è stato gradualmente sottoposto a un attento esame, con la società di consulenza economica britannica Oxford Economics che lo ha descritto come “forse la peggiore misura di politica fiscale intrapresa nel paese negli ultimi dieci anni”.
L’attuazione del programma ha superato le stime iniziali dei costi, gonfiandosi di oltre sei volte il budget pianificato. I critici sostengono che questo peso inaspettato sul bilancio statale ha esacerbato l’inflazione e aperto le porte alle frodi nel settore edile.
Da parte sua, la Commissione ha pubblicato un rapporto sul sistema nel 2021, in cui si afferma che “nel complesso, il sistema Superbonus 110% è valutato come una ‘misura di buona pratica a 4 stelle’ su una scala da 1 (basso) a 5 ( alto). Alla stessa aliquota è stata concessa la trasferibilità ad altri paesi, il che significa che il suo quadro potrebbe essere rapidamente adottato da altri governi che desiderano attuare lo schema di sgravi fiscali.
Un portavoce della Commissione ha dichiarato a Euractiv: “Le valutazioni contenute nella scheda informativa si basavano sul fatto che, alla data della relazione, il programma ha ottenuto notevoli successi attirando un numero ampio e crescente di domande e contribuendo ad aumentare l’attività del settore edile .” .
“Ma non ha valutato l’impatto di bilancio di un simile piano sull’Italia o su qualsiasi altro Paese”, ha aggiunto il portavoce.
Tuttavia, per il governo del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il piano “super bonus” è la ragione principale della lotta in corso per ridurre il debito pubblico italiano. Il Super Bonus è in parte finanziato dai fondi del Recovery and Resilience Facility del Recovery and Resilience Plan (RRP) italiano.
Nel frattempo, il portavoce ha detto che il comitato sta analizzando i fattori che guidano i dati sul deficit.
“Secondo i dati pubblicati dall’ISTAT, non ancora validati da Eurostat, sembra che la differenza tra i dati ISTAT e le proiezioni della bozza di bilancio possa essere spiegata da una maggiore spesa in conto capitale (ovvero investimenti pubblici e sostegno agli investimenti; quest’ultimo comprende i sussidi governativi) per investimenti privati come” “Super Bonus”).
“La Commissione ha valutato positivamente il primo obiettivo legato all’investimento super ricompensa nel contesto della quarta richiesta di pagamento”, ha detto un portavoce della Commissione, aggiungendo che “la Commissione valuterà l’attuazione soddisfacente dell’obiettivo finale a tempo debito nel contesto dell’imminente nona richiesta di pagamento.”
I paesi che non raggiungono le tappe fondamentali e gli obiettivi per le riforme sociali ed economiche potrebbero non ricevere finanziamenti RRF.
(Alicia Preti | Euractiv.it)