I due migranti, deportati più volte dall'Italia, erano a bordo della nave di soccorso migranti Ocean Viking, che è stata soccorsa nel Mediterraneo il 18 marzo nel porto marchigiano di Ancona con 336 persone a bordo. Entrambi sono stati arrestati.
Dopo l'arrivo della nave il giorno precedente, la mattina del 19 marzo la polizia aveva arrestato un tunisino di 27 anni e un pakistano di 36 anni per violazione di domicilio presso il centro Balintour di Ancona, dopo aver espletato le visite mediche e le procedure di identificazione dei passeggeri. Un'azione di sfratto.
Ad entrambi era stato precedentemente negato l’asilo dalle autorità italiane e sono stati deportati in aereo nel 2021.
Protezione dei cittadini pakistani e tunisini dopo l'arresto
Entrambi gli arresti sono stati confermati dal tribunale di Ancona, che ha ordinato ai due di presentarsi alle autorità fino alla fine del procedimento.
Il cittadino pakistano è stato condannato a presentarsi ai carabinieri di Morovalle, vicino a Maserata, mentre il tunisino all'ufficio immigrazione della Questura di Ancona.
Gli avvocati della coppia hanno chiesto un processo rapido, con il 27enne accolto in udienza con udienza fissata per il 23 aprile e il 36enne fissata per il 7 maggio.
Il giudice Carlo Cimini ha concesso anche un altro sfratto.
Riccardo Somma, l'avvocato che difende il 27enne, ha detto che l'uomo stava tentando di raggiungere nuovamente l'Italia perché voleva raggiungere un parente a Morovalli. Il 36enne ha dichiarato attraverso il suo legale di ritenere che l'azione di sfratto sia valida solo per un periodo di tempo limitato.
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Espulsioni multiple per entrambi
Entrambi i coloni avevano precedentemente raggiunto l'Italia in barca. Il cittadino pakistano, un fornaio, sarebbe entrato in Italia 11 volte tra il 2010 e il 2024 senza permesso.
Nel 2021 gli è stato emesso un ordine di espulsione dalla provincia di Udine, nel nord-est dell'Italia.
La Ocean Viking, gestita dalla ONG Sos Mediterranée, lo ha salvato insieme a 25 persone a bordo di un gommone partito dalla Libia e poi affondato nel Mar Mediterraneo. È sopravvissuto a un naufragio che ha ucciso almeno 60 passeggeri. Precedentemente era stato espulso dall'Italia dalla provincia di Macerata.
Il cittadino tunisino, invece, era già entrato irregolarmente nel Paese due volte: la prima volta era stato arrestato a Melfi (Potenza) e la seconda volta a Lampedusa (Agrigento). Il prefetto di Potenza, in Basilicata, ha ordinato la sua ultima espulsione.
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