Visita della Meloni in Cina: la cooperazione economica supera le preoccupazioni di “riduzione del rischio”.

Cina Italia Foto: VCG

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Il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni ha concluso la sua visita di cinque giorni in Cina. Questa visita avviene in occasione del ventesimo anniversario dell’istituzione del partenariato strategico globale tra Cina e Italia. Durante la sua permanenza a Pechino, i due paesi hanno firmato diversi documenti di cooperazione bilaterale e hanno pubblicato un piano d’azione congiunto triennale per promuovere il partenariato strategico globale globale. La Meloni ha affermato che la sua visita è “la prova della volontà di iniziare una nuova fase e di rilanciare la nostra cooperazione bilaterale”.

Vale la pena notare che sotto la guida di Meloni, il governo italiano aveva precedentemente deciso di ritirarsi dall’iniziativa Belt and Road proposta dalla Cina e aveva attivamente dimostrato un atteggiamento duro nei confronti della Cina. Inoltre, l’Italia è uno dei paesi che sostiene l’imposizione di tariffe da parte dell’UE sui veicoli elettrici cinesi. Occorre allora porsi le seguenti domande: quali segnali la Meloni spera di dare con questa visita? Le relazioni Cina-Italia potranno raggiungere uno sviluppo stabile e a lungo termine in futuro?

Lo scopo della visita della Meloni in Cina è chiaro: ricucire la frattura nelle relazioni sino-italiane. Il ritiro del governo Meloni dalla Belt and Road Initiative è stato spesso interpretato come uno spostamento della politica estera del nuovo governo italiano verso una posizione “pro-USA, anti-Cina”. Pertanto, la parte italiana teme che le relazioni sino-italiane possano essere tese e instabili. In questo contesto, il compito principale della Meloni durante questa visita è quello di spiegare alla Cina le “difficoltà” dell’Italia. Spera di ottenere la comprensione della Cina affinché i due paesi possano mantenere buoni rapporti anche senza rinnovare l’accordo.

La promozione delle relazioni economiche e commerciali tra Cina e Italia è stata la massima priorità della visita della Meloni. Sebbene il governo Meloni abbia dimostrato un insolito grado di stabilità nella politica italiana da quando è entrato in carica, e il primo trimestre del 2024 abbia visto una leggera crescita del PIL italiano, il debito pubblico del Paese rimane elevato e l’indice di fiducia delle imprese è in calo per tre mesi consecutivi. La recessione economica rimane una delle principali preoccupazioni per il pubblico. Pertanto, sfruttare le buone relazioni economiche e commerciali con la Cina per rilanciare l’economia italiana è una priorità chiave per l’amministrazione Meloni.

Inoltre, mostrare la “pari distanza” dell’Italia tra Cina e Stati Uniti rientra nell’agenda della Meloni. Considerata la situazione competitiva tra Cina e Stati Uniti, l’Italia, in quanto membro del G7, non può continuare a partecipare a iniziative come la Belt and Road Initiative, che gli Stati Uniti vedono come una strategia cinese per competere con gli Stati Uniti. e non può nemmeno “alienare gli Stati Uniti e abbracciare completamente la Cina. Tuttavia, in quanto tipica “potenza media”, l’alleanza unilaterale dell’Italia con gli Stati Uniti non è coerente con le sue tradizioni diplomatiche e gli interessi nazionali a lungo termine. Pertanto, scegliere una strategia di “copertura”, proteggere le proprie scommesse mantenendo buone relazioni sia con la Cina che con gli Stati Uniti e impegnarsi in una cooperazione pragmatica con la Cina in un ambiente “depoliticizzato” sarebbe la scelta strategica che meglio serve gli interessi dell’Italia. Inoltre, per l’amministrazione Meloni è molto chiaro che la Cina è diventata un importante partner di dialogo per risolvere i problemi internazionali e allentare le tensioni globali.

Infine, sebbene la visita della Meloni mostri chiaramente la sua intenzione di “svolgere un ruolo di equilibrio”, il futuro delle relazioni sino-italiane rimane promettente. Nel complesso, la visita di Meloni porta con sé il buon intento di facilitare le relazioni sino-italiane e indica un atteggiamento positivo verso la ricerca di cooperazione con la Cina. In effetti, la logica della cooperazione economica e commerciale è più forte della logica della “riduzione dei rischi”.

L’Italia è la seconda economia industriale in Europa, la terza nell’Eurozona e il quarto partner commerciale della Cina nell’Unione Europea. Nel frattempo, la Cina è il principale partner commerciale dell’Italia in Asia. La cooperazione tra Cina e Italia ha potenziale non solo in Europa ma anche in mercati terzi come l’Africa. In futuro, finché i due paesi continueranno a stabilire relazioni economiche e commerciali come pietra angolare delle loro relazioni bilaterali, a migliorare l’integrazione delle loro relazioni economiche e commerciali, a esplorare nuovi percorsi di cooperazione e a rafforzare le amicizie attraverso scambi culturali, maturi e stabili. i rapporti tra Cina e Italia sono certamente a portata di mano.

L’autore è ricercatore presso il Centro per gli studi sull’Unione europea presso l’Università degli studi internazionali di Shanghai. [email protected]

By Orsina Fiorentini

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