Resta nettamente positiva, almeno nei primi due mesi del 2024, la performance dell’export di vino italiano, che a livello globale raggiunge 1,14 miliardi di euro, al +9,5% sullo stesso periodo del 2023, contro 297,6 milioni di litri, al +8,2%. Va detto però che ciò indica un notevole rallentamento rispetto all’ottimo inizio di gennaio, con una crescita superiore al 10%. In ogni caso tutti i mercati più importanti, sia in Nord America che in Europa, così come in Oriente, stanno mostrando importanti segnali di risveglio, almeno sul fronte degli ordini, che potrebbero essere relegati al passato, soprattutto per quanto riguarda gli ordini. Alcuni mercati, a causa del perdurare della crisi del Canale di Suez, che non solo aumenta il costo delle spedizioni, ma ne allunga anche i tempi.
Ma dai dati Istat aggiornati oggi e analizzati da WineNews, IL stato unito+5,9% per 278,5 milioni di euro, già di per sé positivo Germania+3% contro 174,8 milioni di euro, soprattutto Regno Unito, che continua a crescere di oltre il +20% con un valore di 108,8 milioni di euro. Uno dei pochissimi segnali negativi arriva ed è restrittivo Svizzeradel -2,8%, con 58,8 milioni di euro di vino italiano importato nel primo bimestre 2024, mentre Canada In forte crescita del +13,1% per 54,3 milioni di euro. Russia Un impressionante +120% per 47 milioni di euro, sovraperformanti FranciaAnche se è aumentato del 4% a 40,4 milioni di euro. IL Olanda Ha registrato un ottimo andamento (+15,5%) per 37,1 milioni di euro Belgio, +2,7% contro 35,2 milioni di euro, mantenendosi anch’esso in posizione positiva. Guardando il nord Europa, qualcosa lascia a terra Svezia-1,8% a +30,3 milioni di euro. a est, Giappone Continua a crescere fortemente del +11% contro 28,7 milioni di euro Cina Continua a dare segnali positivi, +43% per 12,8 milioni di euro, anche se, negli anni, il Paese del Dragone ha abituato gli operatori a forti accelerazioni così come a brusche frenate.
Naturalmente è troppo presto per dire se il mercato mondiale del vino italiano sia già tornato a crescere, o se questi numeri molto positivi siano più legati ad una strategia vista più volte durante gli anni della crisi economica prima e del Covid. Poi, con gli operatori che fanno scorta per evitare ulteriori rincari o ritardi che punirebbero il mercato. Ma ci sono in ogni caso segnali positivi che ci permettono di guardare al futuro del settore con più serenità rispetto al recente passato.
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