Nei minuti successivi a qualsiasi tragedia o evento orribile, i social media sono spesso il luogo in cui le persone cercano informazioni.
Purtroppo, questo è anche il luogo in cui la disinformazione prospera più facilmente e più velocemente, forse ora più che mai.
Negli istanti successivi al tentato omicidio di sabato dell’ex presidente Donald Trump, sui social media si sono diffuse diverse notizie false sull’identità dell’assassino. Un messaggio diventato virale, soprattutto su X (precedentemente noto come Twitter), diceva: “Secondo il dipartimento di polizia di Butler, l’assassino di Trump è stato arrestato sul posto e identificato come Mark Violets, un membro dell’Antifa”.
La lettera era accompagnata da una foto del giornalista italiano Marco Violi, che è anche redattore romaigialorosa.itun sito web per la squadra di calcio italiana Roma.
“BREAKING: La polizia di Butler ha confermato che il nome dell’assassino è Mark Violettes. È un noto estremista dell’Antifa”, si legge in un post su Facebook utilizzando uno screenshot del post di X. “Prima dell’attacco, ha caricato un video su YouTube con la frase agghiacciante: “La giustizia sta arrivando.” Aveva ragione.
“L’assassino di Trump, Mark Violets, è stato ucciso. Ha caricato un video su YouTube prima dell’attacco, sostenendo che ‘la giustizia sta arrivando’. Ebbene, la giustizia è arrivata solo a lui”, si legge in un altro post su Facebook.
Domenica mattina, l’FBI aveva pubblicamente identificato il ventenne Thomas Matthew Crooks di Bethel Park, Pennsylvania, come la “persona coinvolta” nella sparatoria. I servizi segreti hanno annunciato che il sospettato coinvolto nella sparatoria è stato ucciso a colpi di arma da fuoco dagli agenti.
Ma sfortunatamente la verità è arrivata troppo tardi per il giornalista romano, che ha dovuto guardare la sua faccia e il suo nome imbrattati sui social media.
“Nego categoricamente di essere stato coinvolto in questa situazione”, ha scritto Violi in una lettera Storia di InstagramHa aggiunto di essersi svegliato di notte grazie alle numerose notifiche ricevute su Instagram e X a causa del post di disinformazione. Ha incolpato specificamente due utenti italiani di X per aver diffuso disinformazione e ha detto che aveva intenzione di andare alla polizia lunedì per denunciare loro e qualsiasi organo di stampa che avesse riportato la cosa come vera.
Violi ha accusato due utenti italiani di X di aver diffuso informazioni false contro di lui e ha detto che lunedì si sarebbe recato alla polizia per denunciare loro e i media che avevano captato il loro messaggio. Ha aggiunto che le persone che hanno avviato i post lo “perseguitavano” da anni e che contro di loro era già in corso un procedimento penale.
Ha scritto sul suo account Instagram: “Vi chiedo di lasciarmi in pace perché ne sono vittima dal 2018”.
I post di Facebook sono stati contrassegnati come “false informazioni” e non possono più essere visualizzati. I post su “Mark Violets” sono ancora ovunque su X, sebbene molti di essi ora lo includano Contesto fornito dal lettore Confermando che non è un vero sospettato.
[PolitiFact, US News, Marco Violi]