La decisione di assolvere il difensore dell’Inter Francesco Acerbi dalle accuse di razzismo ha suscitato forti critiche negli ambienti calcistici italiani.
Il veterano portiere è stato accusato di aver rivolto insulti razzisti al giocatore del Napoli Juan Jesus dopo la lite avvenuta sul campo durante il derby che si è svolto lo scorso 17 marzo a Milano (1:1).
Tutto è successo a metà del secondo tempo, e ad un certo punto Jesus si è avvicinato all’arbitro e si è lamentato con lui, e la partita si è fermata per una ventina di secondi, poi è continuata come se nulla fosse successo.
Le telecamere hanno poi catturato il momento in cui Acerbe si è scusato con il suo avversario…
Jesus, autore del pareggio (1-1), ha detto dopo la partita: “Quello che è successo in campo resta lì”.
Ma anche questo bastò a far arrabbiare il pubblico. Acerbi ha lasciato il ritiro della Nazionale italiana il giorno successivo e ha commentato brevemente:
“Non ho detto nulla che possa essere collegato al razzismo”, ha detto Akerby.
Jesus ha risposto con forza a questa affermazione accusando Acerbi di mentire, e la Commissione Disciplinare della Federcalcio italiana ha emesso qualche giorno fa la decisione di assolvere il giocatore dell’Inter dalle accuse per insufficienza di prove.
“C’è ancora l’amaro in bocca dopo questa sentenza. Sono deluso dal risultato, perché ho commesso un errore perché ho gestito la situazione in modo educato, senza voler interrompere una partita importante ed esporre i tifosi a disagi”, ha scritto Zeus. , rivelando ciò che Akerbe gli ha detto:
“Non capisco come si possa usare la frase ‘Nero, vai via’. Sei semplicemente nero. Può essere offensivo, ma non è discriminatorio”, ha chiesto il calciatore, che ha vestito la maglia dell’Inter dal 2012 al 2016.
Ma anche il ministro dello Sport italiano Andrea Abudi non è del tutto soddisfatto della decisione.
“Spero che chi governa abbia ricevuto tutte le informazioni utili e che la coscienza di Akerbi sia pulita – ha detto Abudi – Capisco il malcontento, soprattutto la rabbia di Jesus, ma credo che ci sia bisogno di uno sforzo comune per affrontarlo un problema che non possiamo combattere se non siamo uniti”.
Non c’è voluto molto prima che il frontman di FS Italia, Gabriele Gravina, reagisse.
“C’è una decisione giudiziaria e tutti devono accettarla, anche chi non ne è convinto”, ha detto Gravina. “I principi vanno rispettati, e se non lo facciamo rischiamo di far saltare l’intero sistema. il caso è risolto, la sentenza è chiara e non esiterò ad abbracciare Akerbe quando “lo vedrò. Sappiamo tutti che è un brav’uomo”.
( SÌ )