Secondo Reuters, le revisioni del PIL aiutano l'Italia a raggiungere l'obiettivo di elusione fiscale dell'UE prima del previsto

©Reuters. FOTO DEL FILE: Lo skyline di Milano è visto da Montevecchia dopo il tramonto dopo che l'inquinamento è diminuito a causa del blocco nazionale per combattere la malattia del coronavirus (COVID-19) in Italia, 2 maggio 2020. REUTERS/Danie Mascolo/file Photo

Scritto da Giuseppe Fonte

ROMA (Reuters) – L'Italia ha raggiunto prima del previsto l'obiettivo di riduzione dell'evasione fiscale concordato con le autorità dell'Unione europea, anche se l'analisi dei dati economici del Paese ha fornito un aiuto, secondo quanto emerge mercoledì da un documento del Dipartimento del Tesoro.

Sebbene legato ad aggiustamenti statistici, il miglioramento stimato nell’adempimento fiscale aiuterà l’Italia a ottenere fondi aggiuntivi dall’UE.

Nel suo piano di ripresa post-Covid-19 finanziato dall’UE, nel 2021 l’Italia ha promesso alla Commissione europea di ridurre una misura chiave della tendenza all’evasione fiscale al 15,8% nel 2024 dal 18,6% nel 2019.

Il documento del Tesoro mostra che l’indice è sceso all’inizio del 2021 al 15,2%.

Commentando questa tendenza, il Tesoro ha confermato che le cifre tengono conto di un “aggiustamento dimensionale straordinario” adottato dall’Ufficio per le statistiche nazionali a settembre, che ha comportato un aumento di circa 40 miliardi di euro (43,60 miliardi di dollari) nel prodotto interno lordo del 2021 ( Pil).

L’Italia ha finora ricevuto circa 102 miliardi di euro nell’ambito del Recovery and Resilience Facility (RRF), la componente principale del Fondo europeo per la ripresa, su una dotazione nazionale totale di circa 194,4 miliardi di euro fino al 2026.

I dati del Tesoro diffusi dal governo del Primo Ministro Giorgia Meloni mostrano che l’importo stimato delle perdite fiscali e dei contributi sociali è sceso a quasi 83,6 miliardi di euro nel 2021 dai 107,8 miliardi di euro del 2016.

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Da quando è entrata in carica nell’ottobre 2022, Meloni ha ripetutamente chiesto un approccio collaborativo con i contribuenti per frenare l’evasione fiscale cronica che colpisce la terza economia più grande dell’eurozona, sostenendo che le politiche più aggressive adottate dalle amministrazioni precedenti hanno fallito.

Il documento sembra annacquare la sua argomentazione, affermando che il calo dell’evasione fiscale è dovuto principalmente all’imposta sulle vendite sul valore aggiunto, “che dovrebbe essere determinata da varie misure adottate per migliorare la tracciabilità delle transazioni”.

Nel dicembre 2022, la Meloni è stata costretta a fare marcia indietro rispetto a una proposta volta a ridurre le sanzioni contro i proprietari di negozi che rifiutano di accettare pagamenti digitali più trasparenti, dopo le critiche della Commissione Europea.

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