Scritto da Giuseppe Fonte
ROMA (Reuters) – L'Italia lo scorso anno ha registrato il rapporto deficit di bilancio/Pil più alto mai registrato nell'Unione europea, secondo quanto riferito lunedì dall'ufficio statistico dell'Unione europea Eurostat, dopo che il deficit fiscale di Roma è aumentato nel 2023 al 7,4% del Pil, pari al 7,2 per cento. Stima % pubblicata a marzo.
L'ultimo dato rappresenta più del doppio della media del 3,5% nell'UE27, ed evidenzia le difficoltà incontrate dal Tesoro nel controllare le finanze pubbliche del paese.
In totale, 11 paesi hanno riportato deficit superiori al massimo UE del 3% del PIL, inclusa la Francia al 5,5%.
Il Ministro dell’Economia italiano Giancarlo Giorgetti ha dichiarato questo mese che la Commissione Europea dovrebbe applicare le sue misure di riduzione del deficit a tutti questi paesi.
Gli unici altri paesi a registrare un deficit superiore al 5% lo scorso anno sono stati l’Ungheria (6,7%), la Romania (6,6%) e la Polonia (5,1%), tutti paesi al di fuori della zona euro a 20 nazioni.
La recente revisione al rialzo dell'Italia evidenzia gli errori di calcolo del governo sull'impatto dei costosi incentivi fiscali per i miglioramenti abitativi ad alta efficienza energetica.
Nell’aprile dello scorso anno, il Tesoro aveva fissato l’obiettivo di un deficit del 4,5% per il 2023. A settembre lo ha rivisto al 5,3%. Il 1° marzo, i dati ufficiali dell'istituto statistico nazionale ISTAT riportavano un tasso di crescita al 7,2%, prima di una nuova revisione al rialzo lunedì al 7,4%.
La revisione ha tenuto conto dei dati aggiornati sull'utilizzo degli incentivi, in particolare del contestato regime del “super bonus” che prevedeva che i proprietari di casa pagassero il 110% del costo delle ristrutturazioni finalizzate all'efficienza energetica.
Il governo ha dichiarato questo mese che il super bonus, introdotto nel 2020 e che sarà gradualmente eliminato entro la fine del prossimo anno, ammontava a oltre 160 miliardi di euro (170 miliardi di dollari) al 4 aprile, molto più alto di qualsiasi precedente stime del governo.
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Rivolgendosi al Parlamento sul quadro di bilancio pluriennale del Tesoro, la Banca centrale italiana ha dichiarato lunedì che il super bonus costerebbe quasi il 4% del Pil solo nel 2023, più di cinque volte quello stimato da Roma lo scorso aprile.
“Offrendo nuovi stimoli sarà necessario evitare di ripetere gli errori che hanno caratterizzato queste recenti misure”, ha detto la Banca d’Italia ai legislatori.
La banca ha inoltre avvertito che l'obiettivo di Roma di estendere i tagli fiscali temporanei per i redditi medio-bassi fino al 2025 aumenterebbe “l'incertezza” sulla direzione delle finanze pubbliche.
Il debito pubblico italiano, che è il secondo più grande della zona euro in termini di percentuale di produzione e attentamente monitorato dalle agenzie di rating e dai mercati, seguirà una tendenza al rialzo verso il 140% del PIL fino al 2026, secondo le ultime previsioni del Tesoro.
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