HRipubblicato per il suo quindicesimo anniversario nel 2009, il film d’animazione fantasy soprannaturale di Enri Celik Coraline è basato sul racconto di Neil Gaiman. L’autore è ora oggetto di accuse di violenza sessualeQuesto film in stop-motion sembra inquietante e amichevole come quando l’ho visto per la prima volta, anche se, come nel caso di Nightmare Before Christmas, un altro dei film di Selleck, prodotto da Tim Burton, l’orrore è mescolato con l’avventura, la stranezza grottesca e la commedia. , una ricetta che ha sicuramente affascinato il pubblico. Ma come prima, mi chiedevo se questa storia sarebbe stata più spaventosa se fosse stata girata in un tradizionale live-action con persone comuni che ci mostravano le loro strane faccine sorridenti con bottoni al posto degli occhi. Ma l’orrore immediato potrebbe non essere il punto.
Dakota Fanning dà la voce a Coraline (il cui nome suona come una corruzione di “Caroline”) e arriva con la madre e il padre laboriosi in una vecchia e pittoresca casa nel remoto Oregon dove gli adulti intendono lavorare su un catalogo di giardinaggio che stanno scrivendo. Coraline incontra uno strano bambino sul terreno della casa chiamata Waybourne (una corruzione di “perché è nato?”), doppiato da Robert Bailey Jr. Incontra anche i vicini: due strane vecchie signore (Dawn French e Jennifer Saunders) che una volta compì un atto temerario in uno spettacolo circense, e un addestratore di topi, il signor Bobinski (doppiato da Ian McShane), il cui strano accento senza dubbio influenzò il personaggio di Steve Carell, Gru in Cattivissimo me.
Ma soprattutto, Coraline scopre un portale segreto nella casa, che la conduce a una versione parallela del suo mondo, tranne quella in cui i suoi genitori mostrano un intenso interesse per lei e la ricoprono di amore che non può trovare da nessun’altra parte. La sua casa diventa più attraente e meglio arredata in questa versione della realtà, e Coraline ne è seriamente colpita. Coraline si sente ferita e sconvolta dalla negligenza dei suoi genitori biologici e sente che stare con i suoi “altri” genitori potrebbe non essere così male. L’unico problema è che i suoi nuovi genitori hanno dei bottoni al posto degli occhi, e il loro fascino iniziale svanisce rapidamente quando si rende conto dell’orribile sacrificio di occhi che si aspettano che lei faccia per restare lì. È una piccola storia carina sul pericolo e sulla meravigliosa idea di essere separati dai propri genitori: in parte spaventosa, in parte liberatoria.
“Pioniere televisivo a misura di hipster. Risolutore di problemi. Introverso umile e irritante. Lettore. Studente. Esperto di pancetta sottilmente affascinante.”