La Corte di Giustizia dell’Unione Europea svolge un ruolo importante nel garantire l’applicazione coerente e il rispetto del diritto dell’UE in tutti gli Stati membri. Uno dei principali strumenti giuridici a sua disposizione è la procedura di infrazione che, quando avviata dalla Commissione europea, consente alla Corte di risolvere e correggere le violazioni del diritto dell’UE da parte degli Stati membri. L’Italia si è spesso trovata al centro di questo controllo giuridico, affrontando una serie di procedure di infrazione che evidenziano le sfide legate all’allineamento delle sue pratiche nazionali alle direttive e ai regolamenti dell’UE. Gli sforzi del governo per affrontare questi problemi attraverso riforme legali sono essenziali per prevenire ulteriori conseguenze legali e finanziarie da parte dell’UE.
IL Corte di giustizia Responsabilità dell’Unione Europea (CGUE)”Garantire il rispetto della legge nell’interpretazione e nell’applicazione degli accordi“(Articolo 19 TUE) per formare questo ordine di base Processo di violazione Agisce come un meccanismo giudiziario diretto per la supervisione Rispetto da parte degli Stati membri degli obblighi derivanti dal diritto dell’UE. Il suo scopo principale è ripristinare la legge e l’ordine piuttosto che penalizzare lo Stato colpevole, e viene utilizzato solo dopo che altri tentativi di porre rimedio alla violazione sono falliti.
Il trattato prevede due procedure speciali: una avviata Commissione Europea (CE) (Articolo 258 TFUE) e avviati da uno o più Stati membri (Articolo 259 TFUE). Tuttavia, anche in quest’ultimo caso, il ricorso deve essere soggetto ad un esame preliminare da parte della Commissione, dato il suo ruolo “Guardiano” dei Contratti (Articolo 17 TFUE) Pertanto, il dHa deciso di avviare una procedura di infrazione Solo con la commissione.
Cosa accadrà Se la CE ritiene che uno Stato membro non abbia adempiuto a un obbligo previsto dal diritto dell’UE, lo fa Lettera di costituzione in moraLo Stato ha due mesi di tempo per presentare le sue osservazioni. Se lo Stato non fornisce una spiegazione soddisfacente o non pone rimedio alla violazione, la Commissione può emettere un’ordinanza. Un commento giustoOrdinare al governo di conformarsi entro un determinato periodo. Se lo Stato membro non si conforma al parere ragionevole, la Commissione: a Azione legale formale davanti alla CGUEIl governo non si è conformato al parere della commissione entro il termine stabilito.
La palla passa quindi al campo della CGUE. Se un giudice deve accertare che vi è stata violazione di un obbligo previsto dal diritto dell’Unione, lo Stato membro deve “Dovrebbero essere adottate le misure necessarie per conformarsi alla sentenza del tribunale“(Articolo 260 TFUE), il governo dovrebbe adottare tutte le misure necessarie per eliminare l’invasione quanto prima. Si ricorda che l’inosservanza della sentenza costituisce una nuova violazione, che può dar luogo ad ulteriori procedimenti volti a dimostrare il perdurante inadempimento dello Stato ai sensi dell’articolo 260 TFUE. Ciò che è incredibilmente rilevante a questo punto è che l’articolo 260 TFUE consente alla Corte di pronunciarsi su richiesta della Commissione. Sanzioni pecuniarie Nello stato predefinito. Tali sanzioni possono comprendere il pagamento di somme forfettarie e/o multe giornaliere, proporzionate alla gravità e alla persistenza della violazione. Inoltre, nel 2005 la Corte di Giustizia ha chiarito che somme forfettarie e ammende possono essere imposte cumulativamente, per cui la violazione del diritto dell’Unione è particolarmente grave e persistente (Causa C-304/02, Commissione contro Francia)
Sulla base di questo precedente, l’Italia si trova attualmente ad affrontare 72 Procedure di infrazioneDistribuito su vari dipartimenti e coprendo quasi tutti i ministeri. Mentre molti casi riguardano questioni ambientali, altri riguardano ambiti quali i trasporti, gli affari economici e finanziari, le politiche sociali e del lavoro, le questioni abitative, l’energia e la giustizia.
Recentemente, una delle procedure più discusse Offerte spiaggiaevidenzia le sfide di lunga data dell’Italia nel conformarsi alla cosiddetta Ordine Polkestein (Direttiva 2006/123/CE). Secondo tale legge i servizi (a titolo esemplificativo ma non esaustivo quelli degli stabilimenti balneari) devono essere affidati agli operatori sulla base del principio della concorrenza. La concorrenza è uno dei principi fondamentali del quadro giuridico europeo, poiché contribuisce a garantire la massima qualità dei servizi e il miglior rapporto qualità-prezzo a tutti i cittadini dell’UE. Di conseguenza, l’A Gara competitiva La domanda significa che gli operatori economici devono competere tra loro per fornire il meglio.
Dopo anni di tentativi vaghi e confusi per estendere la durata di queste concessioni attraverso varie manovre legali, il governo italiano, il suo Ministro per gli Affari Europei, Sig. Di Raffaello Fito, Ora è in fase di stesura una nuova legge Regolamentare le gare di concessione offshore e risolvere questo annoso conflitto con la Commissione Europea.
Prevenire nuove procedure di infrazione o incrementare quelle esistenti è politicamente ed economicamente importante per l’Italia. Politicamente, è importante evitare controversie con l’UE, soprattutto durante i delicati negoziati sulla composizione della prossima Commissione europea. Dal punto di vista economico, le procedure di infrazione portano a sanzioni, che distolgono risorse preziose da un bilancio statale già messo a dura prova. Dal 2012, infatti, è l’Italia a pagare l’Ue Sanzioni da oltre 1 miliardo di euro A seguito di procedure irrisolte.
In conclusione, la continua lotta dell’Italia con le molteplici procedure di infrazione sottolinea l’importanza fondamentale di allineare la legislazione nazionale alle direttive dell’UE. Le ingenti sanzioni pecuniarie evidenziano le gravi conseguenze economiche della mancata conformità. Mentre l’Italia continua ad essere sotto esame, il governo deve adottare misure proattive per affrontare queste sfide legali, poiché in caso contrario non solo si metterà a dura prova il bilancio statale, ma si rischierà anche di complicare ulteriormente il rapporto dell’Italia con le istituzioni dell’UE, la stabilità politica ed economica del paese. l’Unione è fondamentale in questo momento. L’effettivo rispetto del diritto comunitario non è solo un obbligo legale, ma un fattore importante per salvaguardare la posizione e l’influenza dell’Italia all’interno dell’UE.
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