Nel primo trimestre del 2024 il PIL, espresso in termini di serie con l'anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sarebbe aumentato dello 0,3 per cento rispetto al trimestre precedente e dello 0,6. Questo è quanto emerge dalle prime stime prodotto interno lordo Relativo al primo trimestre 2024. Si tratta della terza variazione positiva, dopo il calo registrato nel secondo trimestre 2023.
Il primo trimestre del 2024 ha visto tre giorni lavorativi in più rispetto al trimestre precedente e lo stesso numero di giorni lavorativi rispetto al primo trimestre del 2023. Il cambiamento economico è la sintesi di un aumento del valore aggiunto in tutti i settori: agricoltura, silvicoltura e agricoltura. Pesca, industria e servizi. Dal lato della domanda, si registra un contributo negativo della componente nazionale (inventario totale) e un contributo positivo della componente estera netta. La variazione in guadagno per il 2024 è pari a +0,5%.
La dinamica annua dei prezzi del “carrello” continua a rallentare anche nel mese di aprile: i prezzi dei generi alimentari, dei casalinghi e dei prodotti per l'igiene personale rallentano su base tendenziale (da +2,6 per cento a +2.4.2,5%), mentre gli acquisti di Prodotti ad alta frequenza (dal +2,7% di marzo al +1,6%), secondo il rapporto Istat. L'aumento congiunturale dell'indice generale riflette soprattutto la crescita dei prezzi dei servizi per il tempo libero, culturali e di cura della persona (+1,3%), dei prodotti del tabacco (+0,8%) e dei servizi legati ai trasporti (+0,5%). ) e prodotti alimentari lavorati (+XNUMX per cento).
Gli effetti di tali aumenti sono stati solo parzialmente compensati dal calo dei prezzi delle materie prime energetiche regolamentate (-8,2%) e non regolamentate (-1,8%). L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,6% per l’indice generale e +1,7% per la componente core. Secondo stime preliminari, l'indice unificato dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,6% su base mensile, a causa della fine dei tagli stagionali, di cui la Banca nazionale non tiene conto, e che sono continuati parzialmente a marzo, e dello 0,1% su base mensile. base annua (dal +1,2% del mese precedente).
Dalle stime preliminari contenute nel rapporto Istat sui dati provvisori sui prezzi al consumo di aprile, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera comunità, tabacchi compresi, sarebbe aumentato dello 0,2% su base mensile e dello 0,9% su base annua. base (dal +1,2 per cento del mese precedente) ad aprile. La leggera decelerazione del tasso di inflazione è dovuta ad una tendenza all'ampliamento del calo dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da -10,3% a -13,9%) e al rallentamento dei prezzi dei servizi legati ai trasporti (da +4,5% a + 2,9%) servizi vari (da +2,3% a +1,8%), beni non durevoli (da +2,0% a +1,5%) e beni alimentari non trasformati (da +2,6% a +2,2%); Accelerano invece i prezzi dei tabacchi (da +1,9% a +3,3%), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,2% a +3,8%) e dei beni energetici Regolamentati (con un inversione di tendenza da -13,8% a +0,8%).
Ad aprile, l'inflazione core, al netto di energia e alimentari freschi, è rallentata da +2,3% a +2,2%, e al netto dei soli beni energetici da +2,4% a +2,2%. L'andamento dei prezzi dei beni ha registrato un calo leggermente più consistente (da -0,2% a -0,6%), e anche l'andamento dei prezzi dei servizi ha registrato un leggero rallentamento (da +3,0% a +2,9%). per cento), che ha portato ad un aumento del differenziale di inflazione tra il settore dei servizi e quello dei beni (+3,5 punti percentuali, dal +3,2 di marzo).
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