Venerdì diversi ministri delle finanze delle ricche democrazie del Gruppo dei Sette hanno espresso preoccupazione per il fatto che la produzione in eccesso sottostimata in Cina stia avendo un impatto negativo sull’economia globale, ha affermato il principale diplomatico valutario giapponese.
Anche Masato Kanda, viceministro delle finanze giapponese per gli affari internazionali, ha toccato le questioni valutarie, dicendo ai giornalisti nella città di Stresa, nel nord Italia: “Si tratta solo di adottare misure adeguate se ci sono fluttuazioni eccessive”.
La riunione del G7, iniziata giovedì sera, avviene in un momento di significativo calo del valore dello yen rispetto al dollaro USA.
Un’immagine tratta dal sito web del governo italiano mostra i ministri delle finanze del G7 e i governatori delle banche centrali riuniti a Stresa, in Italia, il 24 maggio 2024. (Kyodo)
Kanda ha formulato queste osservazioni dopo che i ministri delle finanze del G7 e i governatori delle banche centrali hanno terminato la prima parte delle loro discussioni. L’eccesso di capacità industriale della Cina, sostenuto da ingenti sussidi governativi, è uno dei temi principali della riunione, che si concluderà sabato.
L’amministrazione statunitense del presidente Joe Biden, alla ricerca del suo secondo mandato, è particolarmente interessata a questo tema.
A meno di sei mesi dalle elezioni presidenziali, Biden all’inizio di questo mese ha annunciato l’intenzione di quadruplicare al 100% i dazi punitivi sui veicoli elettrici cinesi e di aumentare drasticamente le tariffe sui beni cinesi in altri settori strategicamente importanti, come i semiconduttori, cercando di aiutare. I lavoratori americani competono.
L’amministrazione ha accusato la Cina di inondare i mercati globali con esportazioni sottovalutate attraverso politiche industriali “ingiuste”.
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