Siamo impegnati in un’importante missione internazionale di lancio di satelliti volta a osservare alcuni degli oggetti e degli eventi più energetici nell’universo, facendo avanzare ulteriormente la scienza dell’esplorazione spaziale.
Il professor Chris Dunn, del nostro Dipartimento di Fisica, è uno degli scienziati alla guida della missione.
La missione di imaging e spettroscopia a raggi X (XRISM), prevista per il lancio lunedì (28 agosto), è uno strumento rivoluzionario, con il potenziale di rivelare risposte a importanti domande sull’evoluzione dell’universo e sulla struttura dello spazio-tempo.
Una missione internazionale con risultati globali
XRISM è una collaborazione tra la Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA) e la NASA, con una significativa partecipazione dell’Agenzia spaziale europea (ESA).
Il professor Chris Dunne, del nostro Centro di astronomia extragalattica, è uno dei due eminenti scienziati europei selezionati dall’Agenzia spaziale europea per partecipare al progetto.
Il contributo di Chris includeva l’identificazione e la definizione degli obiettivi scientifici per il nuovo satellite, nonché la guida dell’analisi delle osservazioni cosmologiche per il primo anno.
Si spera che i dati consentano agli scienziati di ampliare i confini nell’osservazione della luce a raggi X nello spazio e di fare passi avanti in questo campo dell’astronomia.
Osservando l’universo caldo e vivace
I raggi X vengono rilasciati nelle esplosioni più energetiche dell’universo e nei luoghi più caldi.
Ciò include il gas supercaldo che avvolge i più grandi elementi costitutivi dell’universo: gli ammassi di galassie.
XRISM è progettato per rilevare la luce dei raggi X emessa da questo gas per aiutare gli astronomi a capire come viene riscaldato.
Il nuovo strumento studierà anche i raggi X provenienti dal gas che cade nei buchi neri supermassicci che si trovano al centro di alcune galassie.
Ciò aiuterà a capire come questi oggetti distorcono lo spazio-tempo che li circonda e in che misura influenzano le galassie che li ospitano attraverso i “venti” di particelle espulse a velocità prossime a quella della luce.
La missione XRISM apre la strada tra le altre missioni a raggi X dell’ESA: XMM-Newton, che sta ancora andando forte dopo 24 anni nello spazio, e Athena, il cui lancio è previsto per la fine degli anni ’30.
/Bollettino generale dell’Università di Durham. Questo materiale dell’organizzazione/degli autori originali può essere di natura cronologica e viene modificato per motivi di chiarezza, stile e lunghezza. Mirage.News non assume posizioni o partiti aziendali e tutte le opinioni, posizioni e conclusioni qui espresse sono esclusivamente quelle degli autori. Visualizzate integralmente qui.