La scorsa settimana il primo ministro italiano Giorgia Meloni si è assunta la “piena responsabilità” per la controversa decisione di imporre una tassa bancaria una tantum, che è stata accusata di danni permanenti alla credibilità del suo governo nei mercati finanziari.
Nei commenti pubblicati dai quotidiani italiani Corriere della Sera, La Repubblica e La Stampa, Meloni ha chiarito che la tassa del 40 per cento sugli utili in eccesso delle banche non era una punizione.
La nuova tassa ha lo scopo di aumentare i profitti che le banche hanno ottenuto da tassi di interesse più elevati, con i prestatori accusati di guadagnare miliardi di entrate extra.
“Lo rifarei perché credo che debbano essere fatte le cose giuste”, ha detto nei commenti ai tre maggiori quotidiani del Paese. “È una mia decisione. È una questione importante e me ne assumo la piena responsabilità”.
La credibilità del governo di destra presso gli investitori è stata duramente colpita dall’annuncio a sorpresa del 7 agosto che ha provocato ondate di shock nei mercati finanziari, secondo quanto riportato dal quotidiano Financial Times.
Le azioni delle banche italiane sono scese fino al 10% il giorno in cui è stata annunciata la tassa sul reddito netto degli istituti di credito.
Meno di 24 ore dopo, il governo ha fatto un po’ marcia indietro, con il ministero delle finanze che ha annunciato un limite al prelievo, attenuandone l’effetto sui bilanci dei creditori.
Il governo ha affermato che gli istituti di credito non saranno tassati più dello 0,1% dei loro beni, una cifra inferiore alla stima originale degli analisti, che prevedeva che il tetto avrebbe raggiunto lo 0,5%.
Gli analisti hanno scoperto che alcune delle più grandi banche quotate italiane limiteranno i loro pagamenti collettivi, fino a 4,9 miliardi di euro rispetto alle previsioni precedenti.
I partner della coalizione di governo, tra cui il ministro degli Esteri Antonio Tajani del partito liberale Forza Italia, hanno espresso sorpresa per l’annuncio iniziale del prelievo, mentre analisti finanziari e banchieri hanno affermato che una decisione così significativa dovrebbe essere discussa a fondo tra il Tesoro e gli istituti di credito. Solo all’interno della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha riferito il FT.
Maloney ha riconosciuto che c’erano potenziali “problemi” con l’amministrazione dell’avviso.
“Non sono così coinvolto nelle coalizioni come al solito perché non è un problema che deve essere diffuso molto ampiamente”, ha detto. “Ho un grande rispetto per il sistema bancario e non voglio colpire gli istituti di credito, ma c’era uno squilibrio”.
Il sito di notizie Politico ha riferito che Meloni è stato sollecitato a prendere la decisione da membri intransigenti della coalizione, tra cui il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, capo del partito di estrema destra della Lega, e alcuni membri di Fratelli d’Italia di Meloni.