In un’intervista del 1996 per il programma In un sussurro In un’intervista a Rai 1, la principale televisione pubblica italiana, Alain Delon, scomparso domenica 18 agosto, si definiva “francese di nascita ma italiano nel cuore”.
L’attore parlava correntemente l’italiano e ha spiegato al giornalista Gigi Marzullo che in Italia, conosciuta durante un festival, ha iniziato la sua vita di artista, ma soprattutto la sua vita di uomo. Dillon si è detto orgoglioso di aver imparato lì la lingua e lo “stile di vita”, ricordando con nostalgia Roma. Dolce vita Dall’inizio degli anni ’60 è stato dipinto con tutta la sua gioia e tristezza dall’artista Federico Fellini (1920-1993).
L’attore non aveva ancora venticinque anni nel 1959 quando incontrò il regista italiano Luchino Visconti (1906-1976), che determinò la sua carriera. Due anni dopo, sotto la supervisione di Visconti, Rocco e i suoi fratelliHa interpretato un esule dal sud Italia nell’oscura e spietata città di Milano, il miracolo economico italiano, un periodo di migrazione su larga scala di meridionali colpiti dalla povertà verso le città in rapida crescita del nord.
Nel 1963, sempre con Visconti, Delon presta il suo volto per ritrarre un altro momento cruciale della storia italiana, interpretando Tancredi, il rampollo di un’aristocrazia siciliana in declino, coinvolto nell’unificazione politica della penisola nel Tigrecapolavoro che ha vinto la Palma d’Oro al Festival di Cannes.
Nel frattempo, ha recitato Eclissi (1962) del grande maestro italiano Michelangelo Antonioni, accanto all’attrice Monica Vitti, e dieci anni dopo, ha interpretato il ruolo principale nel film di Valerio Zorloni Prima notte tranquilla (1971). Mentre il tempo comincia a trasparire sul suo volto, interpreta un individuo senza passato e senza futuro nella nebbiosa Rimini invernale, perso nella confusione politica e morale dell’era post-1968.
“È stato attraverso l’Italia, e soprattutto con Visconti, che Alain Delon, giovanissimo, è riuscito a raggiungere l’Olimpo del cinema mondiale”, ha affermato Gian Luca Farinelli, direttore della Cinetica di Bologna, una delle principali istituzioni del cinema italiano. il mondo“Delon è stato uno degli ultimi di una generazione di attori che hanno vissuto una doppia vita franco-italiana, come Marcello Mastroianni, Serge Reggiani e Philippe Noiret… in un vero cinema europeo, più completo di quello odierno.”
“Tuo per sempre”
Chiara Spargia ha intervistato il responsabile di Cinecittà Studios il mondo“Alain Delon è stato l’eroe dell’epoca d’oro del cinema italiano. Anche lui fa parte della nostra storia.” Il direttore artistico della Mostra del Cinema di Venezia, Alberto Barbera, in un comunicato stampa ha elogiato Delon come “un attore straordinario, un’icona del cinema francese, che deve parte del suo successo internazionale ai film girati in Italia”.
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