L’Italia raddoppia le tasse sui “miliardari” sui ricchi nuovi arrivati

L’Italia raddoppia le tasse sui “miliardari” sui ricchi nuovi arrivati

La gente del posto ha criticato le precedenti norme fiscali dopo che i ricchi espatriati che acquistavano proprietà in Italia avevano fatto impennare i prezzi delle case.

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Il governo italiano ha approvato un aumento dell’imposta fissa annuale applicata ai redditi realizzati all’estero dai nuovi residenti finanziari in Italia.

La quota fissa annua è destinata a salire a 200.000 euro, dagli attuali 100.000 euro complessivi.

Questo accordo fiscale, impopolare tra la gente del posto, è informalmente noto come “tassa sui miliardari” o “programma dei calciatori” – ed è accreditato per aver attirato migliaia di milionari in Italia.

Tra le figure di rilievo che hanno beneficiato del sistema c’è il calciatore portoghese Cristiano Ronaldo, trasferitosi a Torino nel 2018.

Pagando la flat tax i residenti sono esentati per 15 anni dalle altre imposte sugli utili, sulle donazioni e sulle successioni all’estero.

Quando è stato introdotto nel 2017, i funzionari italiani speravano che questo incentivo fiscale avrebbe portato benefici all’economia attirando individui facoltosi, che avrebbero poi speso i loro soldi in Italia.

Tuttavia, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha confermato mercoledì che l’Italia è ora contraria all’idea di competere con altri paesi per offrire “benefici finanziari” ai ricchi.

La “corsa al ribasso” finanziaria tra paesi è un fenomeno che le principali organizzazioni come l’OCSE e il Fondo monetario internazionale stanno scoraggiando in modo significativo.

Sebbene i paesi possano trarre vantaggio dalla presenza di individui e aziende facoltosi sul proprio territorio, tagli fiscali eccessivamente vantaggiosi possono aumentare la disuguaglianza, indebolire i servizi pubblici e portare a squilibri regionali.

Raddoppiare l’imposta unica aiuterebbe sicuramente anche l’Italia ad affrontare il deficit di bilancio.

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Lo scorso anno il governo della Georgia Meloni ha registrato un deficit pari al 7,4% del PIL.

Questo valore era ben al di sopra dell’obiettivo UE del 3% del PIL, spingendo la Commissione Europea ad avviare un procedimento disciplinare.

Non è ancora chiaro quanti soldi si otterranno attraverso l’aumento delle tasse.

By Orsina Fiorentini

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