Le dimissioni del ministro italiano della Cultura Gennaro Sangiuliano venerdì, dopo aver ammesso di avere una relazione extraconiugale con un consigliere del ministero, hanno suscitato la speranza in tutta l’industria italiana che la sua partenza possa aiutare a rimuovere gli ostacoli legislativi che molti sostengono stiano rallentando la produzione.
Sangiuliano si è dimesso venerdì dalla sua carica sulla scia di uno scandalo che ha dominato i titoli dei giornali italiani per diversi giorni e ha scosso il governo di destra guidato da Giorgia Meloni. Si tratta di Maria Rosaria Boccia, autoproclamata imprenditrice della moda che ha affermato su Instagram di essere stata nominata consigliere del ministero. Dopo che Sangiuliano ha negato, è emerso che avevano una relazione.
Sangiuliano è stato sostituito come ministro della Cultura da Alessandro Gioli, direttore del Maxi Museo di Arte e Architettura Contemporanee di Roma. Sabato la Jolie si è recata al Festival del cinema di Venezia per presenziare alla cerimonia di chiusura, durante la quale si è espressa la rabbia contro la legislazione tanto attesa che Sangiuliano aveva redatto. La nuova legge apporterebbe modifiche controverse agli incentivi fiscali cruciali del paese per la produzione cinematografica e televisiva, rendendo più difficile per i piccoli produttori indipendenti trarne vantaggio.
Nel corso della cerimonia, l’autore storico Nanni Moretti – premiato per la versione restaurata della sua opera prima “Ecce Bombo” esposta nella sezione Classici di Venezia – ha criticato Sangiuliano, esortando produttori e registi italiani a essere più “reattivi” contro Sangiuliano. L’imminente “nuova terribile legge sul cinema” del paese.
All’appello di Moretti ha fatto eco quello di un altro regista di spicco, Gabriele Muccino, noto negli Stati Uniti per aver realizzato un successo hollywoodiano con La ricerca della felicità con Will Smith. In un post su Instagram ampiamente diffuso dai media italiani, Muccino ha esortato il nuovo ministro della Cultura ad “ascoltare” l’industria italiana e a “ripristinarle forza e prestigio” modificando la “disastrosa” legge che Sangiuliano stava elaborando.
Grazie a tagli fiscali generosi e sapientemente studiati, “il cinema italiano stava vivendo, fino all’anno scorso, un periodo di grande prosperità”, ha detto Muccino, citando produzioni come la seconda stagione di Il loto bianco, Ripley di Steven Zaillian e Amazon .com. Prime Film “Quelli che stanno per morire” è venuto in Italia “per creare lavoro e crescita economica”.
“Poi è arrivato Sangiuliano con informazioni nuove, ingannevoli, confuse, incomplete e spesso evasive [proposed] Lo sgravio fiscale lo legge [has] “Ho rallentato e interrotto decine di progetti”, ha detto.
“Molte produzioni si sono fermate, gli investitori sono fuggiti in altri paesi europei con politiche più vantaggiose dove il governo sa come proteggere questa industria e, soprattutto, sa che rappresenta una parte importante dell’economia dell’intero paese”, ha detto, accusando Questo. Sangiuliano per la sua “visione stolta e miope” che ha messo “in ginocchio” l’industria italiana.
Hollywood è anche preoccupata per una nuova proposta di legge che escluderebbe dagli incentivi italiani tutto ciò che riguarda l’intelligenza artificiale, il che significa che gli studi cinematografici e le società di streaming non potrebbero utilizzare la detrazione per diversi tipi di effetti speciali. Ci sono anche preoccupazioni tra i produttori stranieri che il disegno di legge favorisca eccessivamente i film che utilizzano talenti locali.
Prima delle dimissioni di Sangiuliano, il Parlamento italiano avrebbe dovuto approvare la nuova legge che regola gli sconti sulle produzioni cinematografiche e televisive entro il 9 ottobre. Ora sarà interessante vedere se Joly, che non ha commentato la normativa, se ne accorgerà e apporterà qualche modifica.
(Nella foto sopra, da sinistra a destra: Nanni Moretti, Gennaro Sangiuliano e Gabriele Muccino.)