L’ex presidente del Comitato Nazionale Italiano, Franco Carraro, ha rivelato il costo economico che l’Italia dovrà sostenere a causa della disastrosa campagna di qualificazione ai Mondiali, stimandolo in circa un miliardo di euro.
L’Italia di Gian Piero Ventura ha perso contro la Svezia a Stoccolma venerdì 10 novembre, lasciando in dubbio il posto per la fase finale del prossimo anno in vista del ritorno.
La Germania è una favorita 5/1 per vincere la Coppa del Mondo
Lunedì sera in un San Siro gremito è seguito uno 0-0, il che significa… L’Italia non riuscì a qualificarsi ai Mondiali per la prima volta nel 1958.
Una reazione rabbiosa da parte dei tifosi è seguita dopo che il trio di portieri vincitori della Coppa del Mondo si è ritirato. Gianluigi BuffonDifensore Andrea Barzagli E il centrocampista Daniele De RossiQuesto segnò la fine di un’era per la Nazionale italiana.
Non solo la Nazionale italiana non parteciperà ai Mondiali in Russia del prossimo anno, ma ciò costerà indirettamente al Paese circa un miliardo di dollari.
“Saranno tra i 500 e i 600 milioni di persone, e bisognerà vedere se parliamo di numeri diretti o indiretti”, ha detto Carraro. “Se è così, il loro numero indirettamente supererà probabilmente il miliardo, e sicuramente supererà il miliardo”.
“[President of the Italian Football Federation, Carlo] Tavecchio ha detto di aver avuto 48 ore di tempo: deve guardarsi allo specchio, deve valutare la situazione e se crede che ci siano le condizioni psicologiche e ambientali per farlo deve restare.
Di più:
L’Italia non riesce a raggiungere la Coppa del Mondo per la prima volta in 60 anni e la Svezia si qualifica
| Difficile non piangere con Buffon! Le reazioni del mondo del calcio al ritiro della leggenda italiana
| Ventura rifiuta di dimettersi, ma accenna fortemente all’uscita dopo il fallimento dell’Italia
| Buffon si ritira dal calcio internazionale dopo aver fallito la qualificazione ai Mondiali
“Se pensi che dovresti restare, devi dirci esattamente cosa ne pensi.
“Ventura ha quella che si chiama responsabilità oggettiva della politica sportiva: quando aspetti un risultato e ottieni il 10% in meno, e poi ottieni l’80% in meno, mi sembra oggettivamente difficile”.