L’economia italiana ha registrato una crescita mensile dello 0,3% e una crescita annua dello 0,7% nel primo trimestre di quest’anno. Le statistiche ufficiali mostrano che il PIL rimanente per il 2024 è dello 0,6%.
L’espansione è stata sostenuta dai consumi e dagli investimenti delle famiglie, che hanno fornito un contributo positivo rispettivamente per 0,2 e 0,1 punti percentuali, mentre è stato nullo il contributo delle spese amministrative generali.
Il trimestre ha visto un forte calo delle importazioni (meno 1,7%) e un’espansione delle esportazioni di beni e servizi (più 0,6%).
L’indice destagionalizzato della produzione industriale italiana ha registrato un aumento su base mensile a maggio, interrompendo la tendenza al ribasso dei due mesi precedenti, come hanno mostrato le statistiche.
Tuttavia l’indice della produzione nella media del periodo marzo-maggio è diminuito dell’1,6% rispetto ai tre mesi precedenti. Il rallentamento ha interessato tutti i principali gruppi industriali, ad eccezione del settore energetico (+0,1%), ed è stato più evidente nel settore dei beni d’investimento (-3,2%).
Sebbene tra febbraio e aprile il commercio delle materie prime sia aumentato in valore rispetto ai tre mesi precedenti, la tendenza è rimasta debole rispetto all’anno precedente.
Tra marzo e maggio l’occupazione è aumentata in media dello 0,6% tra i lavoratori a tempo indeterminato e autonomi, di entrambi i sessi e in tutte le fasce d’età tranne quelli di età compresa tra 25 e 34 anni.
L’occupazione a maggio è stata del 62,2%, in calo di 0,1 punti percentuali rispetto al dato di aprile.
Il tasso di inflazione del paese, inferiore all’1%, è rimasto al livello più basso tra i paesi della zona euro.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) nei primi sei mesi di quest’anno è aumentato dello 0,9% su base annua, circa 1,6 punti percentuali in meno rispetto alla media dell’area euro.
A giugno, la fiducia delle imprese è peggiorata per il terzo mese consecutivo, mentre la fiducia dei consumatori è migliorata in tutte le componenti dell’indice.
Il commercio di beni resta lento, soprattutto con l’Unione Europea, secondo una dichiarazione dell’agenzia statistica ufficiale.
Dall’inizio dell’anno, le esportazioni di beni hanno registrato una crescita moderata: guardando ai primi quattro mesi del 2024, il tasso di aumento del valore su base annua è stato dello 0,3%, con le vendite dirette ai mercati extra-UE in aumento (più 2,3%) in contrasto con il calo registrato nei paesi dell’Unione Europea (meno 1,4%).
Nel settore manifatturiero gli ordinativi sono diminuiti, mentre sono attesi in aumento le scorte di prodotti finiti; Sono diminuite, seppure in misura minore, anche le aspettative sul livello della produzione.
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