MILANO – Un attivista egiziano di alto profilo recentemente rilasciato dal carcere è atterrato domenica in Italia, dove il governo ha vinto la sua causa.
“Questo è il giorno più importante della mia vita”, ha detto ai giornalisti Jackie, 32 anni, all’aeroporto di Milano, dopodiché, a Bologna, ha promesso di continuare il suo lavoro sui diritti umani.
Il caso di Jackie ha risuonato in Italia, ricordando a molti un tragico destino Studente italiano Giulio Regeni È stato rapito e ucciso al Cairo nel 2016. Dal suo arresto nel 2020, il governo italiano ha ripetutamente chiesto il suo rilascio.
Il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha detto ai giornalisti a Roma che la visita di Jackie è stata “il risultato di una diplomazia fondata sul rispetto reciproco”.
Ha aggiunto che l’Italia non ha smesso di premere per chiarimenti sulla sorte di Regeni da parte delle autorità egiziane. “Non considero chiusa la questione. Continuo a lavorare senza parlare (in pubblico) come ho fatto nel caso di Jaki.
Zaki è stato graziato la scorsa settimana, pochi giorni dopo che un tribunale egiziano lo aveva condannato per aver diffuso notizie false, derivanti da un articolo del 2019 che aveva scritto in cui denunciava la discriminazione contro i cristiani copti in Egitto.
Christian Jacqui è stato arrestato poco dopo essere atterrato al Cairo per un breve viaggio dall’Italia nel febbraio 2020. Ha trascorso 22 mesi in prigione prima di essere rilasciato nel 2021, in attesa del processo a condizione che rimanesse in Egitto.
Ha difeso la sua tesi in videoconferenza e ha conseguito la laurea magistrale con lode presso l’Università di Bologna all’inizio di questo mese.
A Bologna fu ricevuto da funzionari universitari, che gli consegnarono di persona il diploma.