Attenzione alieni dallo spazio: se pensate che la Terra appaia un po’ meno luminosa di 20 anni fa, beh, i vostri occhi con gli occhiali non vi ingannano.
Gli scienziati terrestri sono ugualmente sorpresi da quanta meno luce riflette il nostro pianeta.
La colpa è chiaramente della diminuzione della quantità di nuvole riflettenti basse sull’oceano caldo.
Versione più breve: Cambiamento climatico.
La prova che la Terra ha meno sfarfallio si trova nelle misurazioni satellitari ma anche dall’analisi di ciò che è noto come “Earthshine”.
La luminosità della Terra fu spiegata per la prima volta da Leonardo da Vinci (circa 1510) come la luce solare riflessa dai vicini della Terra nella parte oscura del disco lunare vista dalla Terra di notte.
Puoi vedere la luminosità della Terra nelle notti a mezzaluna, quando l’intera forma del cerchio è visibile ma debolmente illuminata.
I dati della Terra luminosa per lo studio sono stati raccolti dal 1998 al 2017 dal Big Bear Solar Observatory nel sud della California.
Quali sono stati i risultati?
La Terra riflette circa il 30 percento della luce solare che la illumina.
La quantità di luce riflessa dalla Terra è chiamata “albedo”.
Secondo una dichiarazione dell’American Geophysical Union (AGU), la Terra ora riflette “circa mezzo watt di luce per metro quadrato rispetto a 20 anni fa, con la maggior parte del declino che si è verificato negli ultimi tre anni dei dati della Terra”.
Ciò equivale a una riduzione dello 0,5 per cento della riflessione della Terra.
Il professor Philip Good, ricercatore presso il New Jersey Institute of Technology e autore principale di Nuovo studio.
Quindi cosa vuoi dire?
Come spiega AGU: Molti scienziati avevano sperato che una Terra più calda avrebbe portato a più nuvole e un pianeta più riflettente, come mezzo per “riscaldare e bilanciare il sistema climatico”.
Ma questo non è accaduto.
Secondo le misurazioni satellitari effettuate nell’ambito del progetto Clouds della NASA e del progetto Earth’s Radiant Energy System, negli ultimi anni c’è stata una “riduzione delle nuvole basse, luminose e riflettenti sull’Oceano Pacifico orientale”.
Nel frattempo, l’Oceano Pacifico orientale ha aumentato le sue temperature superficiali, a seguito di “un’inversione di una condizione climatica chiamata Pacific Decadal Oscillation, con un possibile collegamento al cambiamento climatico globale”.
Significa che una cosa brutta nutre l’altra.
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