Secondo i dati Istat, a novembre si è accentuata la debole correzione della produzione industriale italiana. I dati destagionalizzati mostrano una contrazione mensile dell'1,5% (dal -0,2% di ottobre), chiaramente peggiore del previsto. La variazione media annua nel 2023 nel periodo gennaio-novembre è in calo del 2,5% rispetto allo stesso periodo del 2022. Gli attuali livelli di produzione sono inferiori di oltre il 4% rispetto ai mesi pre-Covid.
Un rapido sguardo alle componenti mostra che tutti i principali gruppi industriali hanno registrato significative contrazioni mensili, con l'eccezione dei beni di investimento, che sono diminuiti solo marginalmente. La ripartizione settoriale conferma i modelli precedenti, con un chiaro calo dei settori ad alta intensità energetica come i prodotti minerali non metallici, la plastica, i prodotti minerali e i prodotti chimici nel corso dell’anno. I prezzi del coke, dei prodotti raffinati, dei mezzi di trasporto e dei macchinari sono rimasti in territorio positivo.
I dati sembrano confermare che il settore – che si è dimostrato relativamente resiliente durante la ripresa post-Covid – è in sintonia con il resto del nucleo europeo, risentendo della debolezza dell’economia tedesca e delle condizioni più morbide del previsto in Cina. .
In prospettiva, le indagini congiunturali non legittimano le aspettative di un’imminente inversione di tendenza della produzione industriale italiana. La fiducia è peggiorata tra i produttori a dicembre e la stabilizzazione degli ordini su livelli bassi non sembra particolarmente confortante. Il previsto calo della produzione indica che il primo trimestre del 2024 sarà difficile per il settore. Per ora, l’effetto positivo dal lato dell’offerta guidato dalla deflazione dei prezzi dell’energia sembra un po’ prematuro, dato il lento calo delle scorte. Il miglioramento potrebbe avvenire gradualmente a partire dal secondo trimestre, quando le aspettative di tagli dei tassi di interesse inizieranno a incidere sulla domanda.
Per quanto riguarda la crescita nel quarto trimestre del 2023, il comunicato di oggi conferma la nostra opinione secondo cui il settore dovrebbe fungere da freno. Nel periodo settembre-novembre la produzione industriale si è contratta dello 0,8% rispetto al trimestre precedente; Avremo bisogno di numeri molto forti a dicembre affinché il settore possa essere un motore di crescita. Confermiamo quindi le nostre aspettative di una leggera contrazione negativa del PIL nel quarto trimestre, che non farà altro che confermare che l'economia italiana ha chiuso l'anno in modalità recessiva.