Nuovi paradigmi storici (Biltereyst, Malby, Meers 2019), e la relativa spinta per gli studi sul pubblico cinematografico offerti da reti come HoMER, sono la convergenza di un numero crescente di discipline attorno alla storia del cinema: la geografia (Hallam, Roberts 2014; Treveri Gennari, O’Rawe, Hipkins 2019; Celata, Simone 2023), etnografia (Treveri Gennari et al, 2020; Stokes, Jones, Pett 2022; Antichi, Fedele, Garofalo 2023; Wessels et al 2022; Kuhn 2023), fenomenologia (Hanich 2017) , negli ultimi anni, ha prodotto una crescita importante nella conoscenza storica del cinema, del pubblico e delle esperienze cinematografiche in generale.
Inoltre, approcci data-driven e paradigmi di scienza aperta (il lavoro di Deb Verhoeven è stato fondamentale in questo senso) hanno trasformato profondamente il lavoro degli studiosi, anche in ambiti tradizionali, come il cinema delle origini (Slogan, Biliterist 2022), offrendo nuove prospettive. , incoraggiando l’intersezione di molte fonti diverse (Egan-Smith-Terrill, 2021), e sviluppando studi longitudinali e comparativi (van Oort, Whitehead, 2023).
La ricerca sulle sale e il cinema in Italia ha sicuramente tratto beneficio da queste circostanze. Tuttavia, alcuni aspetti e periodi sono stati indagati meno (sistematicamente) di altri. Ad esempio, non è stata studiata la fase lunga e non lineare del declino delle sale e delle presenze al cinema in Italia, dagli anni Sessanta agli anni Ottanta, e la successiva ripresa a partire dalla seconda metà degli anni Novanta; L’andare al cinema nelle aree rurali e meridionali, sebbene oggetto di alcune ricerche pionieristiche (Pena et al., 1958), rimane in gran parte non studiato. Allo stesso modo, la storia degli imprenditori che gestiscono sale cinematografiche in Italia – spesso imprese a conduzione familiare – è un’area relativamente inesplorata. La storia delle professioni che ruotano attorno al cinema (manager, proiezionisti, cassieri…) necessita a sua volta di una ricostruzione completa. Allo stesso modo, l’esperienza degli spettatori, il loro rapporto con il cinema e il ruolo che l’esperienza della visione ha avuto nella loro vita, continua a offrire molte opportunità di studio e di indagine, arricchite da nuove tecniche e metodologie di indagine.
Considerato questo panorama, questo numero speciale si propone di analizzare come il cinema e le sale cinematografiche hanno plasmato la storia di regioni, aziende e persone nel passato e nel presente, con un focus particolare ma non esclusivo sul caso dell’Italia.
Particolare attenzione sarà data agli articoli che propongono nuove metodologie e prospettive, nonché all’uso di metodi data-driven, e/o articoli che includano studi comparativi con il caso dell’Italia.
Proposte per cinema non standard (ad esempio cinema di piccolo formato, cinema pastorale, cinema drive-in, cinema ospedalieri) o cinema effimeri (Vélez-Serna 2020) (arene, cinema mobili… ).
I possibili argomenti includono, ma non sono limitati a:
– Cinema effimeri (Velez-Serna 2020);
– Cinema e finanziamenti pubblici;
– Cinema e norme generali:
– Analisi geospaziale dei cinema.
– Cinema in pianura.
– Sale cinematografiche in aree industriali.
– Cinema del Nord e del Sud Italia;
– Cinema e zone turistiche.
– Esercizio cinematografico: modelli gestionali;
– Cinema come imprese familiari;
– Storia dei modelli maschili, femminili e del cinema;
– Il cinema come luogo di lavoro: ruoli e professioni;
– Cinema e fruizione: dati, memorie e oggetti effimeri;
– Guardare film nelle aree urbane rispetto a quelle rurali;
– Cinema e pubblico vulnerabile: cinema e minori, cinema e pubblico femminile, cinema e pubblico disagiato, cinema e pubblico di “seconda generazione”.
Questo caso viene da Comunicazioni sociali: giornale di media, arti dello spettacolo e studi culturali Fa parte del progetto Sinex. Gli spazi, le pratiche e le politiche dell’esercizio cinematografico italiano, Finanziato dal Ministero dell’Università italiano (PRIN 2020) e dedicato alla costruzione di un database aperto e relazionale dei cinema italiani. Parte dello stesso progetto è il numero speciale 2024 di Schermi. Storia e culture del cinema e dei media in Italia Dedicato al “cinema all’italiana”. Storia culturale dello spazio architettonico, tecnologico e sociale. I due call for papers sono stati creati in collaborazione e hanno le stesse scadenze e tempi di rilascio.
Le proposte dovranno essere inviate entro il 1 marzo 2024 ai seguenti indirizzi: [email protected]; [email protected]; [email protected]; [email protected]
Gli abstract devono avere una lunghezza compresa tra 300 e 400 parole (in inglese). Tutte le voci devono includere 5 parole chiave, nome dell’autore/i, affiliazione istituzionale, dettagli di contatto e una breve biografia (150 parole) per ciascun autore.
L’accettazione verrà comunicata entro il 15 marzo 2024. Se la proposta viene accettata, all’autore/i verrà chiesto di inviare l’articolo completo in inglese entro il 31 luglio 2022. Gli articoli non devono superare le 5000/6000 parole (bibliografia inclusa). Per le linee guida editoriali si rimanda alla sezione “Guida agli Autori” del sito “Comunicazioni sociali”: http://comunicazionisociali.vitaepensiero.com
I contributi saranno sottoposti a un processo di peer review in doppio cieco.
A dicembre 2024 uscirà il numero 3.2024 della rivista “Comunicazioni Sociali”.
“Comunicazioni Sociali” è una rivista ad ACCESSO APERTO, indicizzata su Scopus, classificata di grado A dall’ANVUR in Cinema, fotografia e televisione (L-ART/06), Arti dello spettacolo (L-ART/05), e Sociologia della cultura e della comunicazione (SPS/08).
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