Una statua raffigurante una donna con l’abito più piccolo di una poesia del XIX secolo ha provocato una frenesia sessuale in Italia.
Una statua in bronzo raffigurante una donna in abiti succinti è stata svelata sabato durante una cerimonia alla presenza dell’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte Sabri nella regione meridionale della Campania.
Un omaggio all’opera dello scultore Emanuel Stefano Il detergente di Sabri (Il Pulitore di Sabri), scritto nel 1857 dal poeta Luigi Mercantini. Il poema è basato sul racconto della fallita spedizione contro il Regno di Napoli di Carlo Pisachen, uno dei primi pensatori socialisti italiani.
Laura Boldrini, vicepresidente del Partito Democratico di Centro Sinistra, ha descritto la statua come “un crimine contro le donne e una storia che va celebrata”. Ha scritto su Twitter: “Ma come possono le aziende accettare anche solo la rappresentazione di una donna come corpo sessuale?”
Un gruppo di donne politiche della fazione democratica di Palermo ha chiesto la demolizione della statua. “Ancora una volta, dobbiamo vergognarci di vederci senz’anima e rappresentarci sessualmente in forma fisica”, ha detto il gruppo in una nota.
Sostenevano che la statua non riflettesse la rivoluzione anti-borbonica o “l’autodeterminazione di una donna che non era andata a lavorare per essere un’attività collaterale contro l’oppressore”.
Stefano ha difeso il suo lavoro, scrivendo su Facebook che la statua sarebbe stata “completamente nuda…perché amo il corpo umano” se l’avesse avuta. Ha detto che era inutile cercare di spiegare l’opera d’arte “a coloro che vogliono vedere il completo decadimento”.
Il sindaco di Sabri, Antonio Gentile, ha detto fino all’esplosione della linea che “nessuno criticava o distorceva l’opera d’arte”.
Nelle foto della cerimonia Conte, ora leader del Movimento 5 Stelle, è sembrato confuso quando ha visto la statua, che era per lo più circondata da un entourage maschile.