Un attacco aereo israeliano su una scuola nella città di Gaza ha ucciso circa 100 persone, secondo i rapporti diffusi dall’Autorità per le emergenze civili di Gaza.
I video circolati sui social media mostravano parti di corpi sparsi tra le macerie e corpi macchiati di sangue recuperati da sotto le macerie sabato.
Israele ha detto che l’attacco aveva come obiettivo “alti funzionari di Hamas” che stavano usando la scuola come base operativa.
L’esercito israeliano ha affermato che “almeno 19 terroristi di Hamas e della Jihad islamica” sono stati uccisi nell’attacco.
“L’IDF ha effettuato un attacco di precisione contro i terroristi in un edificio specifico del complesso, un’area dove secondo la nostra intelligence non c’erano donne o bambini”, ha affermato l’IDF.
Gli Stati Uniti hanno espresso profonda preoccupazione per il presunto bilancio delle vittime civili di almeno 80 civili uccisi e circa 50 feriti.
“Sappiamo che Hamas utilizza le scuole come luoghi di ritrovo e di lavoro, ma abbiamo anche ripetutamente affermato che Israele deve adottare misure per ridurre al minimo i danni ai civili”, ha affermato la Casa Bianca.
L’UNICEF ha affermato che la scuola ospitava “persone sfollate”, compresi i bambini.
Un portavoce di Hamas ha detto in una conferenza stampa televisiva: “Finora ci sono più di 93 martiri, tra cui 11 bambini e sei donne, e ci sono resti non identificati”.
L’IDF ha respinto queste accuse.
L’attacco aereo ha sollevato dubbi sulla possibilità di raggiungere un cessate il fuoco, poiché i negoziati volti a concludere l’accordo entro giovedì sono diventati a rischio.
Funzionari di Stati Uniti, Qatar e Iran speravano di raggiungere un accordo di cessate il fuoco per garantire il rilascio dei 115 ostaggi ancora detenuti da Hamas.
Da allora il Qatar ha chiesto una “urgente indagine internazionale” sui “continui attacchi da parte di Israele alle scuole e ai rifugi per i rifugiati”.
L’Egitto ha condannato l’attacco e ha affermato che dimostra “l’assenza di volontà politica da parte israeliana di porre fine a questa brutale guerra”.
In Israele, migliaia di persone sono scese sabato nelle strade di Tel Aviv per chiedere una soluzione immediata alla liberazione degli ostaggi rapiti.
Nel frattempo, Israele resta in allerta per le minacce di ritorsioni da parte dell’Iran e di Hezbollah in seguito all’assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh.
Le autorità israeliane non hanno né confermato né negato la responsabilità dell’omicidio di Haniyeh mentre era sotto la protezione della Guardia rivoluzionaria a Teheran.