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Gli archeologi hanno scoperto un muro di pietra in una foresta italiana che fu utilizzato dall’esercito romano durante un epico “conflitto” contro il leader schiavo ribelle e gladiatore Spartaco e i suoi uomini.
Il muro di pietra e i lavori di sterro si estendono per 3 chilometri nella foresta della Dozone della Melia, nella Calabria centro-meridionale, in Italia.
I ricercatori hanno identificato il muro e i fossati ad esso associati come parte delle strutture costruite dal generale romano Marco Licinio Crasso nel 71 a.C. per contenere Spartaco e le sue forze ribelli.
Sono stati informati dagli ambientalisti locali che sapevano che il muro esisteva, ma non sapevano cosa sarebbe stato.
Gli archeologi hanno utilizzato metodi avanzati di scansione radar e laser e analisi di campioni di terreno per ispezionare il sito.
Hanno scoperto che un tempo un profondo fossato correva parallelo al muro, ora coperto di muschio e si estendeva per quasi 1,5 km.
La struttura difensiva fossa e acro – fossato e tumulo – è caratteristica della costruzione romana. Ad esempio, gli storici hanno documentato un acro costruito da Giulio Cesare durante l’assedio di Avericum in quella che oggi è la Francia, che era largo 330 piedi e alto 80 piedi.
Nel sito appena scoperto in Italia, gli archeologi hanno trovato anche diverse armi di ferro rotte, tra cui manici di spada, grandi lame ricurve, punte di lancia e una punta di lancia.
Secondo l’American Archeological Survey, i risultati indicano che nel sito potrebbe aver avuto luogo un conflitto epico.
Gli storici hanno menzionato la guerra e il muro costruito per contenere Spartaco in molti libri, incluso Vita di Crasso Scritto dal filosofo greco Plutarco.
Gli archeologi hanno suggerito che Spartaco potrebbe aver attaccato il muro per sfuggire a una trappola tesa da Crasso.
Spartaco e circa 70 compagni gladiatori schiavi fuggirono dalla scuola di Capua durante la Terza Guerra Servile e sconfissero le forze romane in una serie di battaglie.
“Abbiamo iniziato a studiare le armi rinvenute sul muro, che hanno paragoni molto stretti con quelle del periodo tardo repubblicano. Crediamo di aver identificato il luogo del conflitto”, ha detto Andrea Maria Gennaro, archeologo del Ministero della Cultura italiano. Scienza diretta.
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