L'Italia attiverà senza dubbio le misure UE per il disavanzo eccessivo, ha detto mercoledì il ministro dell'Economia italiano Giancarlo Giorgetti, escludendo di assumere l'incarico di commissario dopo le elezioni europee di giugno.
Mercoledì, durante un’audizione sulla riforma della governance economica europea, il ministro dell’Economia italiano Giancarlo Giorgetti (Lega/ID) ha affermato che la Commissione europea consiglierà al Consiglio dell’UE di adottare una misura di disavanzo eccessivo contro l’Italia, insieme a diversi altri paesi.
“Non siamo così stupidi da condurre i negoziati senza conoscere il terreno e lo scenario verso cui stavamo andando”, ha detto il ministro, riferendosi al Patto di stabilità e crescita, introdotto dopo la pandemia e prorogato a causa della crisi energetica. Che si è concluso a fine 2023.
Dopo le elezioni europee di giugno, il Consiglio europeo intende presentare le sue raccomandazioni sulla validità dei conti pubblici nazionali ed elencare i paesi il cui deficit pubblico supera il 3% del Pil e che saranno quindi sottoposti al processo di pianificazione economica europea.
Alla fine del 2023, Bruxelles ha annunciato che le nuove regole di bilancio che dovrebbero entrare in vigore il prossimo anno interesserebbero almeno una dozzina di paesi, tra cui Italia e Francia.
Secondo il primo Stime stataliL'indebitamento netto dello Stato italiano registrato lo scorso anno ammontava a 149.475 milioni di euro, pari al 7,2% del Pil.
L'Italia si prepara a scrivere il documento economico-finanziario, che sarà presentato al Parlamento entro il 10 aprile e, secondo le indicazioni della Commissione, sarà probabilmente più leggero rispetto al passato.
I vincoli che gravano sulla nuova governance europea richiedono però un “cambio di prospettiva” che porti gradualmente dalla fase di emergenza a un “corso normale”, ricorda Giorgetti, aggiungendo che “è opportuno intervenire per rafforzare ulteriormente i processi di governance e gli strumenti di monitoraggio .” A livello organizzativo”.
Secondo il Ministro, il flusso delle relazioni periodiche da parte dei dirigenti è necessario per massimizzare l'efficienza nell'utilizzo delle risorse già destinate alla copertura in una logica prospettica e di pianificazione di medio e lungo termine.
In tema di garanzie generali, il Ministro ha riferito che al 31 dicembre 2023 l'esposizione del Paese ammonta a circa 300 miliardi di euro, pari a circa il 14,4% del Pil, in calo rispetto al 15,9% del 2022 e ai picchi raggiunti durante la crisi Covid-19. pandemia. Che ha raggiunto il 16,1% del Pil, ma è ancora lontano dal 4,9% del 2019.
Giorgetti continua a rifiutare qualsiasi incarico all'interno della Commissione Europea. “Cinque anni fa ho espresso che non ero disponibile a chiunque mi suggerisse una cosa del genere, quindi non mi interessa”, ha detto.
(Federica Pascal | Euractiv.it)