Il governo italiano intende rispondere mentre la Russia prende di mira Unicredit Bank

Il governo italiano intende rispondere mentre la Russia prende di mira Unicredit Bank

Il sequestro dei beni russi di UniCredit rappresenta la seconda azione ostile della Russia contro una società italiana, sollevando preoccupazioni nella comunità imprenditoriale italiana. Il governo sta tenendo una riunione del gruppo di lavoro per determinare le contromisure mentre il G7 si prepara a discutere dei beni russi congelati

Mossa ostile. Il tribunale di San Pietroburgo, in Russia, ha congelato a titolo precauzionale beni, azioni e proprietà per un valore di 463 milioni di euro appartenenti alla filiale russa della banca italiana UniCredi. La decisione, riferita dalle agenzie locali, è arrivata su richiesta della Roskimalians, azienda locale che produce gas naturale liquefatto e controllata del colosso Gazprom.

  • UniCredit si prepara a difendersi con una strategia legale basata su una recente decisione della Corte Suprema inglese, secondo il quotidiano italiano. MF-Milano Finanza. Questa sentenza apre la possibilità che l’arbitrato abbia luogo in un tribunale diverso dalla Russia, come in Francia, fornendo potenzialmente una via d’uscita per UniCredit.
  • Nel caso davanti al tribunale russo sono coinvolte, oltre a UniCredit, anche le banche tedesche Deutsche Bank e Commerzbank.

Risposta del governo. Il Vice Primo Ministro e Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ospitato ieri un nuovo tavolo d’affari per le imprese italiane in Russia. All’incontro hanno partecipato rappresentanti dell’industria e delle associazioni imprenditoriali italiane in Russia, funzionari del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero dell’Impresa.

  • Si tratta della seconda tavola rotonda dopo quella del 2 maggio, che si è concentrata sul caso Ariston. In quell’occasione il Cremlino sequestrò le filiali russe dell’italiana Ariston e le trasferì al gruppo Gazprom.
  • Il ministro Tajani ha sottolineato il fermo impegno del governo a tutelare con ogni mezzo necessario gli interessi delle aziende che ancora operano in Russia. Ha anche annunciato che “si terranno regolarmente tavole rotonde per affrontare importanti sviluppi e dimostrare un approccio proattivo alla situazione”. Tajani ha anche chiesto un risarcimento per le aziende che hanno subito perdite economiche a causa delle sanzioni o del ritiro dal mercato russo.
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La grande immagine. Le misure adottate dalla Federazione Russa nei confronti delle imprese italiane vanno interpretate come una forma di intimidazione volta ad aumentare gli oneri sulle imprese e costringerle ad opporsi ad ogni possibile inasprimento delle sanzioni. L’obiettivo, in definitiva, è quello di intensificare la pressione sul governo italiano.

  • In particolare, nella riunione del G7 di giugno sotto la presidenza italiana, i leader potrebbero concordare i prossimi passi riguardanti i beni russi congelati, circa 260 miliardi dei quali si trovano in Europa.
  • Vale la pena notare che gli Stati Uniti stanno sollecitando l’Unione Europea ad accettare di utilizzare i beni russi congelati come garanzia per fornire assistenza militare e finanziaria all’Ucraina.
  • La riunione del G7 dovrebbe tenersi immediatamente dopo le elezioni dell’Unione Europea, quindi l’Unione Europea non avrà una posizione comune. Ciò lascia ampio spazio al Primo Ministro Meloni per dare priorità ai negoziati sulla questione e promuovere o ostacolare un potenziale accordo del G7 sulla questione.

By Orsina Fiorentini

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