La recente decisione del Consiglio di Stato italiano di introdurre urgentemente vere e proprie procedure di gara per le concessioni costiere ha posto fine a una controversa battaglia legale tra la Commissione Europea e l'Italia sulle sue procedure di concessione costiera.
Per più di un decennio, la Commissione Europea è stata bloccata in un braccio di ferro legale con l’Italia sulle sue procedure di concessione costiera. Nonostante le direttive UE richiedano un accordo di non concorrenza, l’Italia ha continuato a rinnovare le concessioni offshore senza concorrenza aperta.
Tuttavia, una recente sentenza del Rajya Sabha ha posto fine a questa questione controversa.
Riconoscendo che le spiagge sono una risorsa “scarsa”, l'Italia deve lanciare immediatamente una gara per l'assegnazione delle concessioni balneari, si legge nella sentenza del Consiglio degli Stati di martedì.
La sentenza annullerà qualsiasi concessione dopo il 31 dicembre 2023, inclusa la decisione del governo di prorogarle fino al 31 dicembre di quest'anno.
Facendo riferimento ai principi stabiliti dalla Corte di Giustizia Europea, che in precedenza aveva condannato il rinnovo automatico delle concessioni costiere da parte dell'Italia, la sentenza sottolinea la necessità di una vera concorrenza nell'assegnazione delle concessioni.
La sentenza mette anche in discussione l'affermazione del governo secondo cui le risorse costiere non sono scarse.
L’anno scorso, il governo italiano ha presentato un rapporto a Bruxelles nel tentativo di giustificare il mancato rispetto della direttiva Bolstein.
Secondo i dati, solo il 33% della costa è attualmente in concessione, il che suggerisce che non vi è carenza di risorse costiere e, pertanto, non è necessario alcun accordo sulla concorrenza per proteggere il principio di concorrenza ai sensi della direttiva Bolstein dell'UE.
Tuttavia, i critici sottolineano che la mappa comprende 11.000 chilometri di costa, comprese coste rocciose e aree non balneabili.
Dopo la sentenza, fonti di Fratelli d'Italia del presidente del Consiglio Giorgia Meloni spiegano che i risultati della mappa costiera predisposta dal governo “sono attualmente in discussione tra governo e Commissione europea, per risolvere la procedura di infrazione e definire il quadro normativo completo. Il settore è impegnato nei confronti degli operatori e delle amministrazioni locali.”
La Commissione europea ha a lungo criticato il sistema di rinnovo delle concessioni italiano, sostenendo che soffoca la concorrenza e priva lo Stato di ingenti entrate.
Dato che le concessioni di solito durano più di un decennio senza adeguamento dei prezzi, gli operatori privati beneficiano di affitti sproporzionatamente bassi in destinazioni turistiche altamente redditizie.
(Alessia Peretti | Euractiv.it)