L’esercito ha affermato che Nabil Qaouq, vice capo del consiglio centrale di Hezbollah, è stato ucciso sabato. Hezbollah ha confermato la sua morte, rendendolo il settimo leader senior di Hezbollah ucciso negli attacchi israeliani in poco più di una settimana. Includono membri fondatori che sono sfuggiti alla morte o all’arresto per decenni.
L’esercito israeliano ha dichiarato di aver effettuato un altro attacco mirato su Beirut domenica successiva, e i dettagli saranno annunciati più tardi.
L’esercito ha detto che almeno altri 20 militanti Hezbollah sono stati uccisi nel raid, tra cui due vicini a Nasrallah, uno dei quali era responsabile della sua guardia di sicurezza.
Secondo il Ministero della Sanità libanese, un’ondata di attacchi aerei israeliani in gran parte del Libano ha ucciso almeno 1.030 persone – tra cui 156 donne e 87 bambini – in meno di due settimane.
Centinaia di migliaia di persone sono state sfollate dalle loro case in Libano a causa dei recenti scioperi. Il governo stima che ci siano circa 250.000 persone nei rifugi, e tre o quattro volte quel numero sta con amici o parenti, o si accampa per strada, ha detto all’Associated Press il ministro dell’Ambiente Nasser Yassin.
Hezbollah ha continuato a lanciare razzi e missili nel nord di Israele, ma la maggior parte di essi è stata intercettata o sbarcata in aree aperte. Nessun israeliano è stato ucciso dall’inizio dell’ultima ondata di raid contro i leader di Hezbollah, il 20 settembre.
Qaouk era un membro veterano di Hezbollah fin dagli anni ’80 e prestò servizio come comandante militare di Hezbollah nel Libano meridionale durante la guerra del 2006 con Israele.
È apparso spesso sui media locali, commentando gli sviluppi politici e di sicurezza e pronunciando elogi ai funerali di militanti anziani. Gli Stati Uniti hanno annunciato l’imposizione di sanzioni nei suoi confronti nel 2020.
Hezbollah ha iniziato a lanciare razzi, proiettili e droni nel nord di Israele dopo che un attacco di Hamas da Gaza il 7 ottobre ha scatenato una guerra lì. Hezbollah e Hamas sono alleati che si considerano parte dell’”asse di resistenza” sostenuto dall’Iran contro Israele.
Israele ha risposto con ondate di attacchi aerei e il conflitto si è costantemente intensificato fino all’orlo di una guerra totale, sollevando il timore di una conflagrazione a livello regionale.
Israele afferma di essere determinato a riportare circa 60.000 dei suoi cittadini nei centri abitati del nord che sono stati evacuati quasi un anno fa.
Hezbollah ha detto che non smetterà di lanciare razzi a meno che non ci sia un cessate il fuoco a Gaza, che si è rivelato sfuggente nonostante mesi di negoziati indiretti tra Israele e Hamas guidati da Stati Uniti, Qatar ed Egitto.
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