Quando il buco nero supermassiccio nel cuore della Via Lattea si nutre del materiale che lo circonda, si accende. Gli astronomi hanno individuato numerosi bagliori provenienti dall’oggetto precedentemente trascurato. Gli scienziati stanno anche studiando i cambiamenti nella luminosità della nube molecolare, che conserva le prove delle passate esplosioni del buco nero supermassiccio centrale della Via Lattea.
Illustrazione di un buco nero. (Credito immagine: NASA SVS/GSFC).
Nuova Delhi: Sagittarius A* o Sgr A* è il nome del buco nero supermassiccio che occupa il cuore della Via Lattea. Si ritiene ora che tutte le grandi galassie ospitino tali buchi neri supermassicci. Tuttavia, Sgr A* non è un vorace mangiatore, come alcuni altri buchi neri supermassicci conosciuti, né è attivo. Più attivo è il buco nero, più luminoso sarà il disco di accrescimento della materia in caduta. Quando un buco nero supermassiccio si nutre, vengono emessi bagliori dal materiale che lo circonda.
Gli astronomi hanno ora identificato nove brillamenti provenienti da Sagittarius A* che in precedenza erano stati trascurati. Queste esplosioni sono state osservate nei dati storici raccolti dal Nuclear Spectroscopic Telescope Array della NASA o dal telescopio a raggi X NuSTAR. Queste drammatiche esplosioni di luce ad alta energia erano state precedentemente trascurate. Ciascuno degli eventi appena scoperti consente agli scienziati di comprendere meglio il buco nero supermassiccio nel cuore della Via Lattea, nonché l’ambiente estremo che lo circonda.
Echi di buchi neri supermassicci
Vicino a Sagittarius A* c’è una gigantesca nube di gas molecolare, conosciuta come il “Ponte”. Questa nube non produce luce propria a raggi X. Tuttavia, gli astronomi hanno catturato i fotoni che emergono dal ponte, che probabilmente erano ritardati nelle riflessioni dei raggi X delle precedenti esplosioni di Sgr A*. Misurando gli echi di Sagittarius A* provenienti dal ponte, gli scienziati stanno mettendo insieme una linea temporale dell’attività passata di Sagittarius A*.
Gli scienziati sono stati in grado di determinare che 200 anni fa Sagittarius A* era circa cinque volte più luminoso di quanto appaia oggi, indicando che si nutriva più attivamente del materiale circostante. ricercatore Shu Chang Lui dice“Questa è la prima volta che costruiamo una variante di 24 anni di una nuvola molecolare che circonda il nostro buco nero supermassiccio che ha raggiunto il picco di luminosità nei raggi X. Ciò ci consente di raccontare l’attività passata di Sagittarius A* circa 200 anni fa il gruppo di ricerca della MSU continuerà questo “Gioco di astro-archeologia per scoprire i segreti del centro della Via Lattea”.