Eco del Prosecco? L’Italia promette di bloccare l’etichetta UE per il vino Prosek della Croazia

L’Italia mercoledì ha dichiarato di essere contraria al tentativo della Croazia da parte della Commissione europea di garantire lo status di etichetta protetta dall’UE per un vino bianco dolce che Roma ha un nome simile al suo famoso Prosecco. Martedì Bruxelles ha accettato di classificare una domanda proveniente dalla Croazia come marchio protetto approvato (DOP).

Il ministro dell’Agricoltura Stefano Padunelli ha dichiarato alla RAI che l’intero governo italiano si è opposto alla domanda “in modo adeguato e conciso”. La Croazia ha sempre chiamato Prosek il suo storico vino dolce ambrato e i consumatori rischiano di non confonderlo con il Prosek secco e brillante italiano.

L’Italia, famosa per i suoi prodotti alimentari e alimentari, ha combattuto contro il riconoscimento di prodotti “italiani” come il parmigiano o il prosciutto birmano, che pretende di essere il colore di un vero prodotto italiano. Luca Zaya, il governatore del Veneto nord-orientale, un importante produttore di prosecco, ha definito la richiesta della Croazia “un’assoluta vergogna” e ha chiesto una forte opposizione al governo del primo ministro Mario Draghi.

“Stanno rubando un’etichetta importante al nostro Paese. È come se volessero prendere la Ferrari”, ha detto. La commissione, che ha accettato di prendere in considerazione la richiesta della Croazia per lo status di DOP per il Prosek, ha affermato che un nome simile o “omonimo” non è sempre stato un motivo sufficiente per respingere una domanda.

“A due condizioni, due termini identici possono coesistere”, ha detto martedì il commissario Ue all’agricoltura Janusz Wojciechowski in risposta a una denuncia della Lega italiana di destra. L’Italia sperava che la Corte di giustizia europea si pronunciasse la scorsa settimana per sostenere il caso di Prosek per la negazione dello status di DOP.

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Il tribunale ha stabilito che il marchio DOP dovrebbe essere assegnato per proteggere i prodotti quando si crea l’uso di un nome, nella mente di un consumatore europeo medio, con ragionevole conoscenza e ragionevole cura e attenzione, con un legame sufficientemente chiaro e diretto tra tale nome e DOP”.

(Questa storia non è stata modificata dallo staff di Devdiscourse ed è stata creata automaticamente da un feed del sindacato.)

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