Scritto da Filippo Pullella
ROMA (Reuters) – Il regista italiano Ettore Scola, i cui film nominati all’Oscar hanno messo in luce i crescenti dolori, le divisioni di classe e l’idealismo frustrante nell’Italia del XX secolo, è morto all’età di 84 anni, ha detto lunedì la sua famiglia.
Scola è morto martedì sera in un ospedale di Roma dopo essere rimasto in coma per diversi giorni.
Nato in una piccola città del sud Italia, ha diretto alcuni dei più grandi attori del mondo, tra cui Sophia Loren, Marcello Mastroianni, Fanny Ardant e Jack Lemmon.
Uno dei suoi film più famosi è stato Un giorno speciale del 1977, che racconta la storia di un incontro casuale durato poche ore tra Mastroianni, che interpreta un uomo gay che sta per essere deportato dai fascisti, e Loren nei panni di una casalinga repressa e sentimentale sposata con uno scagnozzo del dittatore Benito fanatici.
“Ettore Scola aveva uno spirito raffinato, un bel sarcasmo, un vero gentiluomo”, ha detto Loren alla TV italiana.
A Special Day è stato nominato per un Academy Award per il miglior film in lingua straniera e Mastroianni è stato anche nominato come miglior attore.
Il primo ministro italiano Matteo Renzi ha detto in un discorso in suo onore: “È stato un professore straordinario e brillante nell’interpretare l’Italia, la sua società e i suoi cambiamenti”.
Scola, che iniziò la sua attività di sceneggiatore nel 1953 e diresse il suo primo film importante, Parliamo di donne, nel 1964, fu allievo di Vittorio De Sica e il suo film del 1974 C’eravamo tutti molto amati era un omaggio alla regista neorealista che morì quell’anno.
Il film racconta la storia di tre idealisti che combattono come partigiani durante l’occupazione nazista e li segue nel corso dei decenni sullo sfondo di scioperi, disordini sindacali e terrorismo mentre l’Italia si trasforma da remota regione agricola in una potenza industriale globale.
Scola ha utilizzato le vicende di un’Italia in rapido cambiamento anche come sfondo per “The Family” – nominato anche come miglior film straniero – che è ambientato nello stesso appartamento a Roma e racconta la vita di una famiglia dell’alta borghesia dal 1906 al 1906. 1986.
Sebbene nessuno dei film di Scola abbia vinto un Oscar, hanno vinto numerosi premi ai festival cinematografici europei come Cannes e Berlino, e “Un giorno speciale” ha vinto il Golden Globe come miglior film straniero.
Scola si è ritirato nel 2011, dicendo che era troppo vecchio per affrontare la burocrazia associata al cinema in Italia.
Al quotidiano “Il Tempo” ha dichiarato: “La mia esperienza nel mondo del cinema non è più quella di prima: facile e felice. Ci sono esigenze produttive e distributive alle quali non riesco più ad adattarmi”.
Ma due anni dopo è tornato al lavoro per realizzare Com’è strano chiamarsi Federico, un documentario sul suo amico e mentore, il regista Federico Fellini, morto nel 1993.
(Montaggio di Gareth Jones)