Il razzo Falcon 9 di SpaceX è stato nuovamente messo a terra dopo che il secondo stadio del veicolo non è caduto nell’area prevista dell’oceano, a seguito di una missione riuscita che ha portato in orbita la capsula Dragon e il suo equipaggio.
“Riprenderemo il lancio una volta che avremo compreso meglio la causa principale”, ha affermato la società in una nota. Pubblicato su X.
Sabato è stata lanciata la missione Crew-9, che trasportava in orbita l’astronauta della NASA Nick Hague e il cosmonauta russo Alexander Gorbunov. (Due posti sono stati lasciati vuoti per garantire il ritorno dei due astronauti del Boeing Starliner a bordo della capsula a febbraio.) Hague e Gorbunov sono arrivati sani e salvi alla Stazione Spaziale Internazionale domenica sera presto.
Mentre la parte più critica della missione si è svolta senza intoppi, il problema che si è verificato durante l’accensione orbitale del secondo stadio segna la terza volta in tre mesi che il Falcon 9 ha subito un malfunzionamento. Un’ustione da deorbita è un’accensione mirata con precisione di un motore Merlin Vacuum a stadio singolo per garantire che eventuali detriti rientrino nelle terre in un’area specifica dell’oceano.
Gli altri due casi sono venuti alla luce a luglio e agosto. La prima volta è stata l’11 luglio. Si è verificata una perdita di ossigeno liquido nell’isolamento che circonda il motore del secondo stadio durante un lancio di routine di Starlink, provocando la perdita dei 20 satelliti a bordo. Successivamente, il 28 agosto, il razzo si è surriscaldato mentre tentava di atterrare sul drone lander di SpaceX ed è stato distrutto all’impatto.
Questi non hanno tenuto a terra il Falcon 9 a lungo. Dopo un problema di perdita di ossigeno liquido a luglio, SpaceX Il lancio del missile è stato ripreso Dopo solo due settimane. SpaceX ha affermato di aver identificato la causa della perdita, una linea rotta collegata al sensore di pressione, e di aver adottato una serie di misure per garantire che il problema non si ripresenti. Un atterraggio anomalo in agosto ha fatto sì che le missioni non venissero affatto interrotte, con la Federal Aviation Administration degli Stati Uniti che ha consentito alla compagnia di continuare i lanci mentre indagava.
Quest’ultimo numero potrebbe ritardare alcune missioni cruciali imminenti, in particolare la missione Hera dell’ESA per studiare gli asteroidi il 7 ottobre e la missione Europa Clipper della NASA sull’omonima luna di Giove il 10 ottobre. Entrambe le missioni hanno finestre di lancio ristrette verso la fine del mese. Rinviata anche la missione Falcon 9, prevista ieri sera per il lancio di 20 satelliti Internet per Eutelsat OneWeb.