Come effettuare diverse misurazioni con il multimetro

Lavorare con la corrente elettrica può essere molto pericoloso e proprio per questo sono stati sviluppati diversi strumenti che permettono a professionisti ed elettricisti in erba di misurarne i valori e controllarne la presenza.

Il multimetro è sicuramente il più comune e anche il più semplice da usare. Tuttavia, per coloro che non l’hanno mai incontrato prima, potrebbe non essere così facile riuscire immediatamente a capire come usarlo nella maniera corretta.

Proprio per questo motivo, qui di seguito abbiamo raccolto le informazioni principali su come svolgere diversi tipi di misurazione usando il multimetro, così da poter lavorare in sicurezza e senza correre rischi inutili.

Come misurare la tensione con un multimetro

Questa modalità del multimetro è progettata per misurare la tensione, ad esempio all’interno dei dispositivi di alimentazione, come i caricabatterie che, nella maggior parte dei casi, hanno un’intensità che non supera i 24 A. Per attivare questa modalità di misurazione è necessario impostare il dispositivo su ACV.

Sui multimetri (chiamati anche “tester”) standard, ci sono due intervalli: uno fino a 200 V, il secondo fino a 750 V che indicano il valore massimo che può essere registrato. Quindi, nel caso in cui si desiderasse determinare la tensione della rete elettrica domestica (che è a 220 V), l’interruttore deve essere impostato sulla posizione di 750 V.

Una volta posizionati i puntali del tester sugli elementi di cui vogliamo misurare la tensione, il valore verrà mostrato sul display. Nel caso della rete elettrica domestica, si potrebbero verificare letture tra 210-230 V.

Se sul display appare 1 o qualsiasi altro numero errato, nella maggior parte dei casi ciò indica che la modalità del multimetro è stata impostata in maniera errata. Invece, se il risultato visualizzato è un numero negativo (con il “-“ davanti), significa che è stata invertita la polarità dei puntali (il positivo deve essere collegato al rosso, il negativo al nero).

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Misurare la corrente continua e alternata

I multimetri semplici riescono a misurare solo la corrente continua nei fili elettrici. Se si ha la necessità di misurare quella alternata (che è diversa), bisogna munirsi di dispositivi più avanzati in grado di lavorare anche con questo tipo di corrente e di pinze in cui è implementato il principio dell’induzione elettromagnetica.

Per misurare la corrente continua, il multimetro deve essere impostato nella modalità DCA, il cavo rosso va collegato alla presa contrassegnata con 10 A, mentre quello nero nella presa COM. Nei casi in cui la corrente da misurare è inferiore a 200 mA, il cavo rosso va spostato nella presa contrassegnata con 200 mA.

Per evitare danni al dispositivo, è sempre meglio iniziare le misurazioni anche con valori noti inserendo il cavo del puntale nella presa da 10 A, in seguito può essere riorganizzata se necessario. Lo stesso vale per l’interruttore: prima si imposta la corrente massima; quindi, l’intervallo viene ridotto gradualmente al valore minimo.

Determinare la resistenza con il multimetro

Per testare una resistenza, è necessario mettere l’interruttore in modalità Ω e trovare l’intervallo richiesto. Un puntale viene posto sull’ingresso, l’altro sull’uscita e il display del multimetro mostrerà immediatamente il valore della resistenza.

Testare i fili elettrici

I multimetri sono dotati di un segnale sonoro che si attiva nel momento in cui si ha bisogno di determinare l’integrità di fili e cavi elettrici all’interno di un circuito.

Quando il circuito è chiuso (e i cavi sono integri e funzionanti) il multimetro emette una sorta di squillo che si interrompe quando viene rilevata un’interruzione del circuito (e quindi un filo o cavo danneggiato).

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Solitamente, per questo tipo di misurazione, è necessario appoggiare i puntali del tester alle estremità opposte del filo che si vuole testare ed è molto utile per testare vari tipi di filo elettrico, come quelli dei mouse.

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