Scritto da Gavin Jones
ROMA (Reuters) – La fiducia delle imprese e dei consumatori italiani è scesa inaspettatamente a ottobre, come mostrano i dati di venerdì, mentre il livello basso pluriennale della fiducia delle imprese getta un’ombra sulle prospettive di crescita della terza economia della zona euro.
L’indice composito della fiducia delle imprese dell’Istituto Nazionale di Statistica, che combina le indagini sui settori manifatturiero, vendita al dettaglio, edilizia e servizi, è sceso a 93,4 dal livello di 95,6 di settembre.
Il dato di ottobre è stato il più basso da almeno tre anni, periodo per il quale l’istituto di statistica ha immediatamente fornito i suoi dati, ed è stato forse il più debole da quando l’economia è stata paralizzata dalla pandemia di Covid-19 nel 2020.
I dati dell’istituto hanno mostrato che un forte calo del morale tra le industrie dei servizi e un calo più modesto tra i produttori hanno compensato il miglioramento del sentiment nei settori dell’edilizia e della vendita al dettaglio.
Questi dati rappresentano un duro colpo per il governo georgiano Meloni, che questo mese ha presentato un bilancio 2025 volto a contenere il deficit fiscale riducendo al contempo le tasse sui redditi medio-bassi.
Il governo ha dichiarato questo mese che l’obiettivo di crescita dell’1% per quest’anno appare difficile da raggiungere dopo che l’Istituto Internazionale di Statistica (ISTAT) ha rivisto al ribasso i dati per il primo e il secondo trimestre.
Il Census Bureau pubblicherà una stima preliminare del PIL del terzo trimestre il 30 ottobre.
La maggior parte degli analisti prevede che la crescita dell’Italia nel 2024 sarà all’incirca la stessa dello 0,7% dell’anno scorso, e il governo è ampiamente considerato non raggiungere l’obiettivo dell’1,2% per il 2025.
Il Fondo monetario internazionale e la lobby imprenditoriale italiana Confindustria questa settimana hanno pubblicato previsioni per il 2025 rispettivamente dello 0,8% e dello 0,9%, con entrambi gli organismi che lasciano intendere che le misure espansive nel bilancio di Roma non avrebbero rilanciato l’economia come previsto.
Il sottoindice ISTAT relativo alla fiducia nel settore manifatturiero è sceso a 85,8 in ottobre da 86,6 del mese precedente, al di sotto della previsione media di 87,0 secondo un sondaggio Reuters condotto da nove analisti.
Anche i consumatori sono stati più pessimisti nel mese di ottobre, con il loro indice del sentiment sceso a 97,4 da 98,3 del mese precedente, inferiore alla previsione dell’indagine Reuters di 98,5.
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