Scritto da Sara Rossi
MILANO (Reuters) – L’agenzia di rating del credito DBRS ha rivisto venerdì il suo outlook sull’Italia da “stabile” a “positivo”, affermando di aspettarsi un miglioramento nel percorso fiscale del Paese, a sostegno del governo del primo ministro Giorgia Meloni.
L’aggiornamento delle prospettive segue un miglioramento simile da parte di Fitch Ratings la scorsa settimana e poco dopo che Roma ha raggiunto un accordo con la Commissione Europea su un aggiustamento di bilancio di sette anni.
“Il trend ‘positivo’ riflette l’opinione di DBRS secondo cui il miglioramento del percorso fiscale atteso dell’Italia nel medio termine mitiga i rischi associati al rapporto debito pubblico, che rimane molto elevato”, ha affermato l’agenzia in una nota.
Ha confermato il rating del Paese a BBB (High).
Il mese scorso, il governo italiano ha rivisto i suoi obiettivi per il deficit di bilancio quest’anno, portandoli rispettivamente al 3,8% e al 3,3% del Pil, e ha affermato che il deficit sarebbe sceso al di sotto del limite dell’Unione Europea del 3% nel 2026.
DBRS ha anche sottolineato la ripresa dell’Italia migliore del previsto dai recenti shock, il miglioramento delle prestazioni del mercato del lavoro e i segnali di una crescita della produzione potenziale superiore a quella storica nella terza economia della zona euro.
D’altro canto, Roma prevede che il debito italiano, che è il secondo più alto tra i 20 paesi del blocco, salirà dal 134,8% del Pil dello scorso anno al 137,8% nel 2026, prima di diminuire gradualmente.
Il Tesoro afferma che l’aumento previsto è dovuto ai costosi incentivi per la ristrutturazione delle case introdotti a seguito della pandemia di coronavirus, il cosiddetto super bonus.
L’elevato rapporto debito/PIL dell’Italia limita il suo rating creditizio, ha affermato la DBRS.
Ha aggiunto: “Il rapporto debito pubblico e il peso degli interessi del paese rendono il paese vulnerabile agli shock e limitano lo spazio fiscale per ulteriori misure governative”.
L’economia italiana è cresciuta dello 0,7% nel 2023 e la maggior parte degli analisti prevede un tasso di crescita simile quest’anno, inferiore all’obiettivo ufficiale del governo dell’1%.
A giugno, la Commissione europea ha sottoposto l’Italia, insieme ad altri sei paesi, a un’azione disciplinare per imporre l’unificazione delle sue finanze pubbliche, dopo che il deficit fiscale di Roma nel 2023 ha raggiunto il 7,2% del prodotto interno lordo della zona euro.
La scorsa settimana, Standard & Poor’s Global ha confermato il rating dell’Italia a “BBB” e ha lasciato l’outlook a “stabile”.
L’Italia dovrà affrontare ulteriori revisioni del rating creditizio nelle prossime settimane da parte di Moody’s (NYSE:) e Scope Ratings.
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