J. in California. Giovedì la Corte di Giustizia Europea ha confermato il diritto dell'Italia a sequestrare una preziosa statua greca dal Museo Paul Getty, stabilendo che l'Italia era giustificata nel tentativo di recuperare un pezzo fondamentale del suo patrimonio culturale e respingendo il ricorso del museo.
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, o CEDU, ha stabilito che gli sforzi decennali dell’Italia per recuperare la statua della “Gioventù Trionfante” dal Getty di Malibu non erano sproporzionati.
Uno dei pezzi forti della collezione del Getty è la “Gioventù vittoriosa” in bronzo a grandezza naturale dal 300 al 100 a.C. Sebbene l'artista sia sconosciuto, alcuni studiosi ritengono che sia stato creato dallo scultore personale di Alessandro, Lisippo.
Il bronzo, estratto dal mare da pescatori italiani nel 1964, fu acquistato dal Getty per 4 milioni di dollari nel 1977 e da allora è rimasto lì esposto.
Dopo che la più alta corte italiana ha confermato l'ordine di confisca di un tribunale di grado inferiore nel 2018, Getty ha presentato ricorso alla Corte di giustizia europea. Getty ha sostenuto che la campagna dell'Italia per riaverla ha violato i suoi diritti sulla statua ai sensi della Convenzione europea sui diritti umani per proteggere la proprietà.
Giovedì la corte ha stabilito che non era avvenuta alcuna violazione del genere.
“Questa non è una vittoria solo del governo italiano. È una vittoria per la cultura”, ha affermato l'avvocato italiano Maurizio Fiorelli, che da anni guida le rivendicazioni italiane per il recupero delle antichità saccheggiate, in particolare del bronzo Getty.
Getty ha difeso a lungo la proprietà della statua, affermando che l’Italia non ha alcun diritto legale su di essa.
Tra le altre cose, Getty sostenne che la statua era di origine greca, era stata ritrovata in acque internazionali e non faceva parte del patrimonio culturale italiano. Ha citato una sentenza del tribunale del 1968 secondo cui non c'erano prove che la statua appartenesse all'Italia.
L'Italia ha sostenuto che la statua faceva effettivamente parte del proprio patrimonio culturale, portata a terra da italiani su una nave italiana ed esportata illegalmente senza alcuna dichiarazione doganale o pagamento.
[AP]